Una nuova onda blu a stelle gialle quella che investe Bologna con Una piazza per l’Europa voluta dai sindaci Matteo Lepore e Sara Funaro. Sulle note dell’Inno alla Gioia suonato agli allievi del conservatorio Martini, si è dato il via alla manifestazione indetta dai sindaci di Bologna e Firenze. Con il videomessaggio di Romano Prodi che incalza ad agire nello spirito del Manifesto di Ventotene, guardando e capendo il futuro.
La versione bolognese della piazza ideata e lanciata dal giornalista Michele Serra a Roma lo scorso 15 marzo ha visto la partecipazioni di svariate figure di spicco di diversi ambiti, dall’arte alla musica, dalla letteratura al cinema. “Una piazza per la pace, per l’Europa, la libertà e i diritti umani, per il futuro, promossa da due città e dalla società civile, dalle persone che che hanno bisogno di tornare in campo e riprendersi i propri spazi per difendere la democrazia. Saremo in tanti”.
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Così ha definito l’iniziativa il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, che ha inviato l’invito a partecipare ance al centrodestra e affermando che invierà il video della piazza gremita allo staff del sindaco di Gaza Imamoglu, “ingiustamente incarcerato” e ai sindaci di Gaza.
Prima di salire sul palco il primo cittadino bolognese ha ribadito l’interesse nella presenza della società civile in piazza per condividere i valori della Costituzione. “È arrivato il momento – spiega Lepore – che il centrodestra si abitui alle manifestazioni di piazza”. Al suo fianco, la sindaca Funaro ha invece sottolineato come “le nostre due città non potevano essere a Roma a causa de maltempo, il messaggio che voglio mandare da questa piazza oggi è di speranza, di quell’Europa che sognava anche il nostro David Sassoli”.
Romano Prodi: “Lo spirito di Ventotene è capire il futuro”
L’ex premier Romano Prodi ha salutato la piazza in video e si è detto “contento di essere tra voi”. “Abbiamo bisogno dell’Europa per questo sono con voi. – spiega Prodi – Il mondo sta cambiando e anche quella che veniva definita la più grande democrazia del pianeta, non è più democrazia“. A detta dell’ex premier, solo gli europei avrebbero “il senso, difficile ma forte, della democrazia“, ma occorre “aver fretta perché il mondo cambia così velocemente e noi andiamo adagio. Noi abbiamo quasi il senso della stanchezza“.
“Lo spirito di Ventotene – aggiunge l’ex presidente del Consiglio e della Commissione europea – non è quello della stanchezza, ma quello di capire il futuro, andare avanti anche nei momenti difficilissimi e per questo “cerchiamo anche noi di capire il futuro e correre verso il futuro, perché c’è fretta e non c’è più tempo“.
Michele Serra: “Speriamo nell’unità europea”
L’ideatore dell’iniziativa ha presieduto anche questa piazza portando il proprio sostegno e contributo. “Siamo stati criticati perché dicevano che non c’era una piattaforma precisa ma c’è una piattaforma ed è l’Europa“, esordisce Serra ribadendo l’importanza dell’Europa, dall’ambito della politica economica, alla difesa comune “che non è quella di armare le nazioni”.
“Questa piazza – spiega il giornalista – è nata per far sentire la gente un po’ meno sola”. Infatti, in base a quanto sostenuto da Serra, da un lato c’è l’Ucraina, dall’altra Trump, e “Gaza che ci vede totalmente assenti con zero diplomazia, zero presenza, ed è una cosa che succede a 1000 chilometri da noi“.
E così, le persone “sono contente se possono trovare delle piazze nelle quali mettere in comune queste preoccupazioni e anche queste speranze“. E’ ovvio secondo il giornalista che non c’è un governo comune europeo, però la speranza che un giorno “i nostri trisnipoti, intorno al 3100, quando ci sarà l’unità europea diranno: ma vi ricordate quelle piazze…”, è tutto.
Gli scontri tra antagonisti e polizia
Gli attivisti di Potere al Popolo e centri sociali si sono scontrati con la polizia mentre manifestavano contestando il riarmo in concomitanza con la piazza per l’Europa. La volontà degli antagonisti era raggiungere piazza Nettuno, dove era in corso la manifestazione promossa dai sindaci di Bologna e Firenze, ma sono stati fermati dalle forze dell’ordine. “Prendiamoci la piazza di Lepore”, lo slogan gridato a gran voce dai manifestanti dopo aver bruciato una bandiera dell’Unione europea all’inizio di via Rizzoli.
E così si è innescato lo scontro con la pressione esercitata contro il cordone della celere posto a sbarrare la strada e a impedire l’accesso verso il Comune. Ma nel giro di pochi minuti, con qualche manganellata, i giovani sono stati respinti indietro, senza lasciare feriti ma solo nello slogan contro la polizia “repressiva e fascista”.
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