La saga che vede protagonista il profilo Instagram di Maria Rosaria Boccia sembra non aver ancora trovato la sua conclusione. L’imprenditrice partenopea, legata all’ex ministro Sangiuliano, continua a riversare la sua voglia irrefrenabile di vendetta sulle sue stories, della durata di 24 ore, in cui attacca e accusa diversi personaggi legati al settore del Ministero della Cultura e in generale del governo. Ormai, le modalità comunicative di Boccia sono chiare a tutti, eppure, sembra che le sue azioni abbiano conseguenze piuttosto gravi.
Gennaro Sangiuliano si è visto costretto a dimettersi, per proteggere il suo ruolo e le istituzioni dall’ondata di fango che lo stava pian piano travolgendo. Una decisione sofferta, che dimostra però la gravità delle accuse portate avanti da Maria Rosaria Boccia. Stavolta, però, al centro della questione non vi sarebbe l’ex ministro ma una sua collaboratrice: Beatrice Venezi. Il maestro d’orchestra ormai da mesi è al centro delle polemiche per quanto riguarda alcuni cachet ritenuti non corretti nei suoi confronti.
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Ora nella polemica si è inserita anche l’imprenditrice di Pompei, pronta a voler far venire alla luce alcune presunte scorrettezze del maestro, la cui orchestra si esibirà proprio al G7 Cultura a Napoli e Pompei. Al centro dello scandalo Sangiuliano-Boccia, infatti, c’è proprio la riunione del Group of 7, che già nelle scorse settimane ha rischiato di essere annullata e rimandata a causa di una presunta fuga di notizie legata proprio a Boccia. Ora si apre un nuovo capitolo e resta da capire se anche stavolta le stories della donna avranno delle conseguenze.
I trascorsi tra Boccia e Venezi
Le storie Instagram contro Beatrice Venezi non sono l’unico attacco che Boccia ha rivolto alla direttrice d’orchestra. La questione ha avuto inizio nel corso dell’intervista che l’imprenditrice ha tenuto su LA7, ospite di Luca Telese e Marianna Aprile, in cui avrebbe dichiarato che tra Venezi e il Ministero della Cultura vi sarebbe stato un conflitto d’interesse. Questo perché il maestro, oltre a svolgere attività di consigliera per la musica, sarebbe anche “direttrice di un teatro“, oltre che fare “concerti privati retribuiti” e “il 19 si esibirà per il G7 Cultura e il ministero le riconoscerà un cachet” almeno secondo quanto riportato dall’imprenditrice.
Tali dichiarazioni però hanno scatenato la furia di Venezi che avrebbe quindi deciso di agire per vie legali contro “la diffusione di informazioni strumentali e non corrispondenti al vero“. Boccia, però, avrebbe deciso di non abbandonare l’argomento, decidendo di accusare nuovamente la direttrice d’orchestra in relazione alle sue collaborazioni con il ministero. Stavolta gli attacchi sono giunti dai social, tramite una serie di post pubblicati sulle storie, che tentano di riassumere la storia di Venezi e del su legame col Ministero.
I nuovi attacchi di Maria Rosaria Boccia
La nuova ondata di proteste dell’imprenditrice di Pompei ha inizio con un post in cui Boccia scrive: “Ricapitoliamo. Dal 11/11/2022 Consigliere del ministro per la musica con un compenso di 30.000,00 euro. Ad oggi non risulta nessuna consulenza agli atti“. In questa storia, inoltre, è presente un link e uno screenshot della pagina del Ministero della Cultura in cui sono presenti i nomi dei consulenti, tra cui quello evidenziato di Beatrice Venezi.
Nella storia successiva, Boccia riporta che il ministero avrebbe previsto un compenso per l’orchestra e uno per il Maestro per quanto riguarda il concerto diretto da Venezi e previsto nel corso del G7. “Ora, come spesso succede, non c’è traccia dei vecchi incartamenti. Il maestro non viene più ricompensato dal ministero ma direttamente dall’orchestra che nel frattempo si è vista aumentare il compenso” scrive l’imprenditrice, sottolineando una sorta di incongruenza nei documenti presenti.
Nella storia successiva, poi, arriva l’attacco vero e proprio: “Il maestro ospite a Pompei a spese del ministero per la direzione del concerto G7 il 19 settembre (come si legge dalla locandina) voleva presentare il suo libro ricevendo un cospicuo compenso. Ha annullato l’ospitata solo dopo la sollecitazione dell’ex ministro che le disse: poiché sei ospite del ministero non puoi svolgere altra attività lavorativa“. Una sorta di attacco gratuito che però assume una nuova valenza nella storia successiva, in cui si legge: “Ha proprio ragione. Non sono proprio al suo livello“. La serie di post si conclude con una citazione di Fabrizio Caramagna che recita: “L’onestà guarda dritto negli occhi. La disonestà guarda dritto nelle tasche“.
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