Non si tratta del primo acceso scontro senza mezzi termini avvenuto in diretta tra Italo Bocchino e Pier Luigi Bersani. Questa volta, è stata la trasmissione di Lilli Gruber, Otto e Mezzo a far da palcoscenico al direttore de Il Secolo d’Italia e all’ex segretario del Partito Democratico che si sono scontranti ad alta tensione nel momento in cui Bocchino ha citato i dati Istat riferiti all’occupazione lavorativa.
Si tratterebbe di cifre che rappresentano il tasso di occupazione maggiore tra gli over 50, mentre si nota un calo in riferimento ai giovani e si porta inoltre in aumento gli “inattivi”, i quali crescono più degli occupati. Dati che a differenza dello scorso anno hanno visto la diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro e crescita degli inattivi tra i 15 e i 64 anni.
Il clima si fa subito vivace non appena Bersani passa al contrattacco sottolineando, invece, i “4 milioni e 203mila persone a part-time, di cui il 56 per cento è involontario” e considerando il “Pil allo 0,5 e la statistica dell’occupazione al 2“. Una differenza di 1,5 che, secondo il politico di Bettola, “dice una cosa che dovrebbe essere il punto della questione: abbiamo un lavoro sottopagato, poco qualificato, troppo precario. Sta cioè calando la produttività e questo per il sistema produttivo è un guaio. Ma vogliamo discuterne?“.
In poche parole, Bersani ritiene che il governo non dovrebbe parlare solo dei lati positivi del lavoro che sta svolgendo, così continua ironicamente puntualizzando il suo parere. “Non pretendo la bacchetta magica – affonda l’esponente del Pd – e non do tutta la colpa a Giorgia Meloni, ma invoco un governo che, anziché fare come i bambini, che vanno a scegliersi nel panettone il candito e l’uvetta, guardasse anche tutto il panettone. Ci sono un sacco di problemi, vogliamo parlarne?“.
Da qui, immediata la replica di Bocchino che, senza lasciar spazio ad interpretazioni, ricorda come “Meloni purtroppo conosce i problemi che le sono stati lasciati in dote da Bersani e da tutta la sinistra“. Chiarisce poi quella che sarebbe la situazione in cui si è ritrovato a lavorare il governo attuale, causando una crisi di nervi al membro fondatore del Pd.
“L’Istat – tallona Bocchino – dice il contrario di quello che ha sostenuto Bersani: abbiamo avuto un record di occupazione a tempo indeterminato. L’ultimo rapporto Ocse dice che l’Italia è cresciuta del 3,4%, cioè è il paese che cresce di più in assoluto tra i paesi dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico“. Infatti, secondo il giornalista napoletano sarebbe ancora “poco” ma la situazione di arretratezza trasmessa in eredità dalla “sinistra di Bersani che ha lasciato una situazione devastante. Purtroppo i dati che riporta Bersani sono completamente falsi“.
Lo scontro prosegue e Bersani, visibilmente colpito nell’orgoglio, ribatte in modo minaccioso a Bocchino, invitandolo a “trattenersi” e sostenendo che i dati da lui citati sono esatti. Ma il direttore non vuole tener botta e incalza con un “Non mi minacci, non mi spaventi“. Ma non finisce qui perché il dem torna a polemizzare che i suoi “sono dati esatti” esprimendo la sua “paura” per “un governo e i suoi sostenitori che non sono in grado nemmeno di pronunciare i problemi“.
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