Gli oltre 150.000 voti che hanno fatto vincere Bardi su Marrese alle elezioni regionali in Basilicata, hanno segnato anche un’importante battuta d’arresto per il Movimento 5 Stelle, che per sei anni consecutivi ha dominato la scena politica della regione. Un cambiamento che aiuta anche a fare il punto della situazione sul percorso politico del partito: che dalle stalle si è ritrovato alle stelle per poi ritornare lentamente al punto di partenza.
Da parte del Campo Largo, la sconfitta viene attribuita principalmente a Renzi e Calenda, che avrebbero “tradito” la sinistra andando a supportare il candidato di centrodestra, come affermato dallo stesso Marrese: “C’è un pezzo del centrosinistra che si è staccato da noi ed è andato a finire nel centrodestra e gli ha dato la forza per vincere“. I due leader non si sono scomposti e anzi hanno mostrato il proprio compiacimento, soprattutto Renzi, che ha affermato di aver provato “grande soddisfazione, anche in virtù di un’antica amicizia (con Bardi). E soddisfazione anche per il bel risultato della lista composta da ragazzi giovani ma radicati. A riprova che il centro si dimostra determinante per vincere“.
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Movimento 5 Stelle: la fine di un’era?
Ciò che in passato sembrava un’inarrestabile ascesa si è trasformato in una significativa sconfitta, segnando un momento cruciale per il partito che ha ottenuto il 44,36% dei voti nelle elezioni politiche del 2018. Tuttavia, da allora, i successivi scrutini hanno dipinto un quadro sempre più sfumato per il M5S. Alle elezioni regionali successive, la sua percentuale di consensi è scesa al 20,27%, seguita da una performance del 30% alle elezioni europee e un ulteriore calo al 25% alle elezioni politiche più recenti.
Mentre i risultati delle elezioni regionali attuali sono ancora in fase di scrutinio, è evidente che il Movimento 5 Stelle stia facendo molta difficoltà nel mantenere una solida base elettorale. L’attuale risultato, che vede il partito lottare per raggiungere una doppia cifra percentuale, rappresenta un duro colpo, soprattutto se confrontato con il suo punto più basso nella storia della Basilicata, ovvero l’8,97% ottenuto alle elezioni regionali del 2013.
M5S e PD: Una coalizione che non convince
Arnaldo Lomuti, deputato e coordinatore del Movimento in Basilicata, aveva descritto questa tornata elettorale come “speciale“, poiché segnava la prima volta in cui il M5S si è presentato in coalizione. Tuttavia, il rapporto con il Partito Democratico (PD), sebbene vitale per mantenere una posizione competitiva, si è rivelato un ostacolo: una parte della base elettorale del Movimento nasce a seguito di un senso di sfiducia nel Partito Democratico, e la decisione di allearsi per combattere la destra non convince gli italiani.
La cosiddetta “coalizione del campo largo“, che unisce M5S e PD, ha subito un certo indebolimento negli ultimi sedici mesi, con una serie di sconfitte in diverse regioni italiane, (oltre alla Basilicata). Questo ha generato tensioni interne e critiche sulle strategie adottate dal M5S nella formazione delle alleanze e nei rapporti con altri partiti. Inoltre, il risultato elettorale in Basilicata getta un’ombra sulle prossime mosse di Giuseppe Conte, leader del M5S, per le elezioni europee. Alcuni membri del partito lamentano la mancanza di una chiara strategia politica e criticano la selezione dei candidati.
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