Baldassarre ricorda Cossiga tra passato e presente: “Oggi c’è diversa qualità del personale politico”

In occasione dell'evento "In ricordo di Francesco Cossiga", che si terrà domani al PalaSì di Terni, il Presidente emerito della Corte Costituzionale Antonio Baldassarre analizzerà la figura politica, ma anche privata, del già Presidente della Repubblica, sottolineando le differenze della classe politica dell'epoca con quella di allora, per comprendere se "vi sia stato un regresso o un progresso rispetto a quei tempi"

Laura Laurenzi
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Francesco Cossiga rappresenta un mondo e anche un modo di concepire lo Stato e il potere politico molto diverso da oggi e quindi, in qualche modo, serve dibatterne, serve discuterne per fare proprio un raffronto di come l’Italia era e come è diventata“, così il Presidente emerito della Corte Costituzionale, Antonio Baldassarre, chiarisce l’importanza dell’incontro in programma domani al PalaSì di Terni, nato per discutere e analizzare l’attualità del pensiero politico del già Presidente della Repubblica.

Organizzato da Maestrale Group, l’evento si svolgerà alla presenza del Presidente emerito, del direttore del Master in Intelligence dell’Università della Calabria, Mario Caligiuri, e del presidente della Sezione regionale dell’Umbria della Corte dei Conti, Antonello Colosimo; tre figure accomunate dagli stretti legami con il Presidente della Repubblica Cossiga, come sottolineato dal costituzionalista.

L’evento nasce anche per motivazioni personali. Tutti e tre i relatori, me stesso compreso, in qualche modo hanno collaborato o comunque hanno avuto rapporti importanti con il Presidente Cossiga“, ha infatti voluto evidenziare Baldassarre, sostenendo poi che questa prima motivazione personale è seguita da una oggettiva, ovvero dalla volontà di analizzare e quindi comprendere se il passaggio dalla politica del passato, rappresentata da figure come quelle di Cossiga, Moro e Fanfani, “sia stato un regresso o un progresso rispetto a quei tempi“.

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Il già Presidente della Repubblica Francesco Cossiga

L’evento, dal nome emblematico “Ricordo di Francesco Cossiga“, si concentrerà dunque sulle particolarità del percorso politico del già Presidente della Repubblica e dei numerosi punti in comune che il suo pensiero presenta con l’attualità. Un’analisi a 360 gradi che si pone l’obiettivo di far conoscere questa figura alle generazioni più giovani, dimostrando che il passato e il presente si incontrano più spesso di quanto alla società sia possibile comprendere.

Il Presidente emerito della Consulta ha infatti sottolineato che parte del suo intervento sarà dedicato alla “specifica sensibilità che Cossiga aveva per la necessità di una riforma costituzionale, che poi non c’è stata, ma che avrebbe potuto risolvere certi problemi di funzionamento che oggi ancora vengono in dibattuti, come nel caso del premierato“. Una decisione risalente a decenni fa, ma che ancora oggi fa sentire le sue conseguenze nella politica così come nella società italiana.

Il Presidente emerito della Corte costituzionale Antonio Baldassarre
Il Presidente emerito della Corte costituzionale Antonio Baldassarre

Oltre ai punti in comune con il passato, la politica odierna vi si distinguerebbe per fattori piuttosto influenti, che permettono una riflessione sullo stato di salute dell’esecutivo. “Innanzitutto, i leader politici dell’epoca erano persone che avevano una visione del Paese, anche in ambito internazionale. Oggi è dubbio che questa ci sia, nel senso che l’Italia va un po’ al giorno per giorno, tanto se a governare ci sia il centrodestra tanto che ci sia il centrosinistra“, ha infatti sottolineato Baldassarre, prima di chiarire che un secondo fattore potrebbe essere ancora più centrale. “Vi sarebbe una diversa qualità del personale politico – ha sostenuto – Proprio Cossiga era un intellettuale, un professore universitario, un uomo di cultura, come molti altri anche nel lato della sinistra“.

Oggi, invece, la situazione sarebbe ben diversa. “Attualmente, la maggior parte dei politici non vengono da quel mondo intellettuale, vengono dal mondo dei praticanti, diciamo così, di coloro che praticano la politica sin da giovani e si trovano poi ad una certa età, solo per questo fatto, ad essere o capi di partito o quindi dirigenti di un partito o di uno schieramento“, ha proseguito il già giudice della Corte Costituzionale, volendo porre in luce che “anche qui si tratta di comprendere se sia stato un progresso o un regresso rispetto ad allora“.

Trattando poi, nello specifico del rapporto personale con il già Capo dello Stato, il Presidente emerito ha ricordato come questi siano iniziati prima della sua nomina a giudice della Corte costituzionale. “Da parte mia c’era un rapporto di colleganza e di amicizia che inaspettatamente, almeno per me, mi ha portato ad essere il primo nominato da Cossiga, il primo dei suoi giudici nominati alla Corte costituzionale“, ha infatti rimarcato il costituzionalista, ponendo l’attenzione sul fatto che questo primo legame lavorativo “è diventato anche un rapporto di amicizia, da parte mia molto rispettosa, perché Cossiga era non solo più anziano di me, ma ricopriva cariche molto prestigiose“.

Sono molti gli aneddoti che i tre relatori dell’evento avranno l’occasione di ricordare riguardo alla figura di Cossiga, ma Antonio Baldassarre ha voluto anticiparne uno in particolare, collegato proprio all’occasione della sua nomina a giudice della Consulta. “A me quello che piaceva di Cossiga era che fosse una persona molto diretta e probabilmente la stessa cosa lui vedeva in me“, ha confessato il costituzionalista, poco prima di raccontare un episodio particolare necessario proprio a confermare questa sua affermazione

Nonostante questo rapporto di amicizia e di colleganza, non mi aveva mai detto che mi avrebbe fatto giudice costituzionale – ha ricordato – Tanto è vero che io mi trovavo in un camping in Corsica, dove c’era un solo telefono. Non c’erano telefonini e l’allora Capo dello Stato impiegò due giorni per cercarmi. Quando mi ha trovato mi ha detto: ‘Ho faticato due giorni per trovarti poi ho saputo da tua madre che stavi in questo camping in Corsica. Non ti dovrei perdonare, ma ti perdono in quanto ho questo cognome perché il mio nome originario era ‘quello che viene dalla Corsica’, che in dialetto sardo era diventato Cossiga‘”.

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