A cinque anni dalla pandemia da Covid-19 e proprio nel giorno in cui in Italia venne scoperta la prima coppia di stranieri infetti, giunge dalla Gran Bretagna una notizia poco rassicurante. Un cittadino del Regno Unito ha infatti contratto l’influenza aviaria, nota come H5N1, una patologie che solitamente colpisce uccelli ed altre specie animali. Sembrerebbe che il paziente zero inglese abbia contratto il virus a causa del suo lavoro.
Non è chiaro se il paziente sia un uomo o una donna ma sembrerebbe che questo lavorasse in una fattoria e che sia dunque entrato in contatto con una grande quantità di animali infetti. In questo modo, quindi, avrebbe contratto la malattia. La buona notizia, al momento, è che il contagiato versa in buone condizioni e non è quindi in pericolo di vita. Inoltre, l’Agenzia britannica per la salute e la sicurezza (UKHSA) ha chiarito che quello reso pubblico oggi è un caso piuttosto raro di contagio e che per ora il rischio per la popolazione rimane molto basso.
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L’influenza aviaria, infatti, si trasmette con difficoltà all’uomo e sembra ancora più rara la possibilità che possa avvenire il contagio da uomo a uomo. Nonostante tutte queste rassicurazioni, lo scorso dicembre l’amministrazione di Keir Starmer, primo ministro della Gran Bretagna, ha proceduto all’acquisto di più di cinque milioni di dosi di vaccino contro il virus H5N1. Ufficialmente, la UKHSA ha affermato che tale acquisto è necessario per “rimanere preparati” ed evitare quindi che questo virus possa rappresentare un reale problema per la vita umana.
“L’accesso tempestivo ai vaccini salva le vite“, ha spiegato la dottoressa Meera Chand, responsabile delle infezioni emergenti presso la UKHSA, chiarendo che la mossa del Regno Unito è quindi solamente preventiva. Il trauma del Coronavirus, che ha colpito il mondo intero senza preavviso, ha creato una certa consapevolezza nei governi mondiali, che starebbero cercando di prepararsi all’avvento di una possibile nuova epidemia, nella speranza di affrontarla in tempi più brevi e soprattutto con meno dispendio di vite umane.
E in Italia? Le parole di Lollobrigida sull’Aviaria
Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha chiarito che l’Italia sta cercando in tutti i modi di contenere la diffusione dell’influenza aviaria, attraverso investimenti in “risorse importanti sul miglioramento della biosicurezza e sulla divulgazione delle buone pratiche per evitare la diffusione del virus tra gli allevamenti“.
Il ministro ha però evidenziato come queste pratiche non siano sufficienti da sole, in quanto è necessario che vengano implementate con “risorse per indennizzare gli allevatori” che spesso sono danneggiati dal blocco delle attività produttive e dall’abbassamento dei prezzi di prodotti che non hanno più “gli stessi sbocchi sul mercato“. Lollobrigida ha quindi annunciato, nel corso del suo intervento al Consiglio Ue Agrifish, di aver chiesto all’Unione europea l’attivazione delle misure che sono previste dal regolamento dell’organizzazione comune dei mercati, al fine di utilizzare i fondi della Riserva agricola per questi obiettivi.
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