Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha deciso, su indicazione del vicepremier e ministro Matteo Salvini, di sospendere lo schema di decreto realizzato appositamente per regolamentare l’uso degli autovelox. Il provvedimento era stati annunciato alcuni giorni fa ed era in fase di trasmissione a Bruxelles. Il Mit ha spiegato che il decreto è stato sospeso in quanto si sarebbero resi “necessari ulteriori approfondimenti“.
Lo schema di decreto era stato redatto per sopperire ad una problematica insorta lo scorso luglio, quando il sequestro di un autovelox non regolare a Cosenza ha dato avvio in Italia ad una serie di controlli a tappeto che hanno riguardato gli oltre 11mila dispositivi di controllo della velocità presenti sul nostro territorio. L’obiettivo del provvedimento, dunque, era quello di dichiarare gli autovelox di ultima generazione, ovvero quelli approvati dopo l’agosto 2017, come automaticamente omologati e quindi lasciarli in funzione. In questo modo si sarebbe posto fine anche ai ricorsi a pioggia presentati dagli automobilisti.
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A seguito della diffusione della notizia, Francesca Ghirra, capogruppo di Avs nella commissione Attività produttive della Camera, ha commentato la decisione del leader della Lega, sottolineando che questo, come tutti gli altri politici italiani, “deve fare i conti con la realtà dell’ordinamento europeo“. Al momento, comunque, la Lega non ha chiarito quale sarà il futuro del provvedimento. Non è stato infatti specificato se questo sarà modificato, completamente riscritto oppure accantonato. Per ora, quindi, ogni singola multa contestata dagli automobilisti sarà valutata singolarmente dai giudici.
Cos’è lo schema decreto del Mit sugli autovelox
Il testo sarebbe dovuto entrare in funzione già il prossimo luglio, ma la sospensione odierna potrebbe quindi rallentare il procedimento. Il decreto è composto da 7 articoli e da un lungo allegato tecnico contenente caratteristiche, requisiti e procedure di omologazione, taratura e verifica di funzionalità dei dispositivi e sistemi per l’accertamento delle violazioni dei limiti massimi di velocità, ai sensi dell’art. 142 del Codice della strada.
Nello specifico, nell’articolo 6 del decreto viene specificato che “i dispositivi o sistemi approvati secondo quanto previsto dal decreto del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti del 13 giugno 2017, n. 282, essendo conformi alle disposizioni dell’allegato tecnico, sono da ritenersi omologati d’ufficio“, e quindi non devono essere sostituiti.
Questa soluzione avrebbe evitato alcune difficoltà ai numerosi Comuni italiani che avrebbero dovuto disattivare gran parte dei dispositivi a loro disposizione. L’articolo 6 del decreto, però, avrebbe al tempo stesso reso inefficace tutti gli autovelox risalenti ad un periodo precedente al 2017, di fatto creando un nuovo vuoto normativo e dando avvio ad un lungo iter per il ministero che avrebbe dovuto omologare tutti gli autovelox non di ultima generazione.
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