Autonomia, Zaia incalza la Cei: “I nostri tecnici risponderanno ai dubbi dei vescovi”

Affinché Savino, e tutti coloro che ancora nutrono dubbi sulla riforma, siano realmente informati sul contenuto dell'Autonomia differenziata, Zaia è pronto ad instaurare un dialogo con degli esperti sul tema

Redazione
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Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha deciso di occuparsi personalmente della difesa dell’Autonomia differenziata dagli attacchi del vicepresidente della Conferenza episcopale italiana, Francesco Savino, che nei giorni scorsi ha definito la riforma approvata dal governo “un pericolo mortale per il nostro Paese“. Il governatore veneto, tra i più sentiti sostenitori del provvedimento, non è pronto ad accettare una critica che dal suo punto di vista proviene da “una lettura superficiale del testo” ed è pronto a cercare di far cambiare idea ai detrattori della riforma.

Offro ufficialmente la preparazione dei nostri esperti, autorevoli professori universitari nelle materie fiscali, economiche e giuridiche che rispondano, nel merito e documenti ufficiali alla mano, a qualsiasi dubbio abbiano i vescovi“, questa sarebbe la soluzione presentata al Monsignor Zuppi da Luca Zaia, definita un vero e proprio “question time tecnico” costruito appositamente per i vescovi italiani. Restano comunque i dubbi del governatore, sul fatto che le parole di Savino possano essere un riassunto delle posizioni della Chiesa cattolica.

Quella di monsignor Savino è una posizione ufficiale della Cei o no?” si chiede Zaia, per poi sostenere che “possa non esserlo” a causa di alcuni elementi nell’intervista del vescovo. “Posso garantire che molti altri prelati non la pensano così e, in più, me lo suggeriscono gli inediti toni coloriti usati” dice il presidente del Veneto, per poi aggiungere: “Infine, se fosse la posizione ufficiale della Cei, si rischierebbe l’incoerenza” perché “la Chiesa ha un modello gestionale improntato sulla sussidiarietà e alla solidarietà di stampo schiettamente federalistico“.

Zaia: “Ho piena fiducia che si apra un canale di dialogo

Confesso di aver letto per due volte le dichiarazioni di monsignor Savino, che ho trovato tranchant e che, a mio avviso, non rispecchiano la realtà” ha dichiarato Luca Zaia al Corriere della Sera, sostenendo che le accuse del vescovo – che teme la creazione di un Far West delle Regioni – siano infondate perché “questa riforma non è altro che un mastodontico processo di decentramento amministrativo” e quindi “non si sottrae nulla a nessuno“.

Affinché Savino, e tutti coloro che ancora nutrono dubbi sulla riforma, siano realmente informati sul contenuto dell’Autonomia differenziata, Zaia è pronto ad instaurare un dialogo con degli esperti, che chiariscano i dubbi della Cei. “Può essere un’opportunità” ha ammesso il governatore veneto, perché “è importante che il monsignore abbia a disposizione tutte le informazioni per poter procedere a una valutazione puntuale“.

Luca Zaia, presidente della Regione Veneto
Luca Zaia, presidente della Regione Veneto

Zaia, quindi, ha dichiarato di avere “piena fiducia che si apra un canale di dialogo“, affinché non si continui a parlare di Autonomia in questi termini e si possa procedere con l’attuazione di una riforma che modifichi lo status quo, ad oggi rappresentato da “tremila miliardi di debito pubblico e bambini dal futuro segnato in base al luogo d’Italia in cui nascono“.

Il presidente del Veneto ha poi chiarito che dal suo punto di vista non vi è alcun pericolo che si verifichi una spaccatura tra cattolici, perché “la Chiesa riveste il ruolo dell’autorità spirituale che indica la via, che è madre accogliente, in grado di ascoltare il dibattito, elevarsi e infine dare la sua opinione”. Zaia ha poi sostenuto di nutrire profonda fiducia nella figura del cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei, e di confidare nel fatto che anche questa volta il monsignore “svolgerà egregiamente il suo mestiere“.

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