Vedute diverse tra Antonio Tajani, ministro degli Esteri e leader di FI, e Roberto Calderoli, ministro degli Affari Regionali. Il punto di scontro è l’autonomia differenziata, ma Tajani ha replicato alle affermazioni del collega, il quale aveva chiesto all’opposizione di “tacere per sempre”, (pur non riferendosi principalmente a lui).
Il leader di FI è voluto essere più prudente ed ha sottolineato che alla base non c’è dell’odio tra le due parti, ma un modo diverso di veduta su determinate questioni.
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La risposta di Tajani
Tajani, ad un evento del Partito Popolare italiano, a Milano, ha quindi risposto: “Calderoli? Quel linguaggio non mi appartiene, non è il mio linguaggio, ma comunque mi sembrava più un messaggio politico e non di odio personale. Abbiamo detto sull’autonomia cosa pensiamo, dobbiamo essere sempre prudenti. Calderoli difende la sua riforma, è stato anche attaccato in maniera anche abbastanza pesante, ma io uso un altro linguaggio”.
Il ministro degli Esteri avrebbe preferito maggiore “prudenza” da parte del collega, che si è dimostrato particolarmente irascibile su un tema a cui sembra tenere molto.
Le parole di Calderoli
Dopo i rilievi della Consulta, il ministro per gli Affari Regionali aveva affermato: “Farò tesoro degli indirizzi che usciranno dalla sentenza, poi mi auguro che le opposizioni taceranno e per sempre”. Calderoli è rimasto deluso dalla decisione di Nordio di escludere, per ora, il referendum, però è fiducioso: “Sono state presentate un centinaio di eccezioni su 43 commi e ne hanno accettate sette. Quindi su un terreno sconosciuto abbiamo trovato la strada per una perfetta coincidenza con la Costituzione”.
Tuttavia, la frase – posta come un’imposizione, chiedendo di “tacere per sempre” – non è piaciuta a molti suoi colleghi, inclusi esponenti del suo stesso schieramento politico, come Tajani.
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