Stamane, durante un incontro elettorale a Terni a sostegno della candidata Stefania Proietti, la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha commentato le recenti decisioni della Corte Costituzionale riguardo alla riforma dell’Autonomia differenziata, affermando che il governo Meloni ha subito una “sonora bocciatura” da parte della Consulta. La leader dem ha sottolineato che questa bocciatura rappresenta il fallimento di una proposta legislativa che, secondo lei, avrebbe contribuito a “spaccare il Paese” e a creare ulteriori disuguaglianze tra le regioni.
Schlein ha dichiarato che la legge sull’autonomia differenziata, così com’era stata proposta dalla maggioranza di centrodestra, non solo era sbagliata, ma anche pericolosa per l’unità nazionale. “Abbiamo sempre detto che questa riforma avrebbe diviso l’Italia, e oggi la Corte Costituzionale ha dato ragione a chi sosteneva che fosse una legge fallimentare“, ha affermato la segretaria del PD. La sua critica si è concentrata sulla presunta inadeguatezza della riforma, che, a suo dire, avrebbe aumentato le disparità tra le regioni ricche e quelle più povere, minando il principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione.
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Le parole della Schlein
Secondo Schlein, la decisione della Consulta dovrebbe indurre il governo a fermarsi e riconsiderare l’intera proposta. “A questo punto“, ha proseguito, “si devono proprio fermare. Non c’è più spazio per andare avanti con una riforma che è stata smontata da sette rilievi della Corte”. La segretaria del PD ha ribadito che la riforma sull’Autonomia non solo era un errore politico, ma anche costituzionale, e ha invitato i leader della destra, in particolare Matteo Salvini, a leggere meglio la Costituzione. Schlein ha poi lanciato una critica ironica verso il ministro dell’Interno, che qualche mese fa aveva dichiarato di volerle regalare una copia della Costituzione per farle capire meglio i principi su cui si basa la riforma. “Gli suggerisco di regalarla alla Meloni”, ha detto Schlein con tono deciso.
Il tema dell’Autonomia differenziata è stato al centro di un ampio dibattito politico in Italia negli ultimi mesi. La proposta del governo Meloni mirava a concedere maggiori poteri alle singole regioni in settori chiave come la sanità e l’istruzione, ma è stata ampiamente criticata dalle forze di centrosinistra, che ritengono che una tale riforma avrebbe aggravato le disuguaglianze economiche tra le diverse aree del Paese. Schlein ha insistito sul fatto che l’Autonomia non debba significare il decentramento delle risorse, ma piuttosto un rafforzamento dell’unità nazionale, con una redistribuzione equa delle risorse per garantire pari opportunità a tutti i cittadini, indipendentemente dalla regione in cui vivono.
Schlein chiama la Meloni: “Da lei nessuna risposta”
Oltre alla critica sulla riforma dell’Autonomia, Schlein ha risposto anche ad altre provocazioni politiche. Interrogata sulla posizione del governo europeo e sulla vicepresidenza di Raffaele Fitto nell’Unione Europea, ha chiarito che il problema non era mai stato Fitto in sé, ma la strategia del Partito Popolare Europeo (PPE) di allargare la maggioranza a destra, con il rischio di spostare ulteriormente l’asse politico europeo verso l’estrema destra. “Non è un caso che la Meloni non risponda nemmeno alle nostre telefonate“, ha detto Schlein riferendosi a una recente conversazione non avvenuta con la premier, aggiungendo che è lei, Meloni, a non rispondere ai problemi concreti che affliggono il Paese, come i tagli alla sanità e alla scuola pubblica.
La giornata a Terni ha avuto anche una componente di riflessione sul futuro del centrosinistra. Schlein ha lodato l’unità della coalizione che sostiene Stefania Proietti in Umbria, evidenziando come, in questa regione, le forze alternative alla destra abbiano saputo trovare una sintesi attorno a una candidatura di qualità. “Abbiamo una coalizione molto coesa, e questo è un segno di un progetto collettivo che sta nascendo anche a livello nazionale“, ha affermato la leader del PD, guardando con ottimismo alle future sfide elettorali.
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