Autonomia, incontro Calderoli-Zaia, De Cristofaro: “Sfregio all’unità nazionale e a diritti uguali per tutti”

Le materie discusse nell'incontro di oggi sono quelle non lep, importantissime per De Cristofaro, il quale ha dichiarato che se queste dovessero passare dallo Stato alle Regioni, si verrebbero a creare un'infinità di problemi

Redazione
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Il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli ha incontrato a Roma nella sede del ministero i rappresentanti delle regioni Veneto, Lombardia, Liguria e Piemonte che per primi hanno richiesto di avviare la procedura per l’Autonomia differenziata. Le materie oggetto del confronto sono quelle – non Lep – avanzate nel frattempo dai singoli territori.

Autonomia: le parole di Zaia

Tra i rappresentanti regionali che hanno incontrato oggi il ministro Calderoli per discutere dell’avvio della legge sull’Autonomia nelle loro regioni, figura il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. Questo, mentre stava entrando al ministero per gli affari regionali, ha dichiarato che “oggi si discuterà del cronoprogramma del piano di lavoro sull’autonomia, il ministro Calderoli ha fatto un ottimo lavoro, nel rispetto della Costituzione e della Legge approvata”. Ha precisato che si possono trattare le prime 9 materie non Lep, poi ci saranno le altre 14 materie di cui si discuterà “quando saranno noti i livelli essenziali delle prestazioni”.

Luca Zaia, presidente della Regione Veneto sull'Autonomia
Luca Zaia, presidente della Regione Veneto

Zaia ha affermato che valuterà il piano di lavoro proposto dal ministro e ha dichiarato che i cittadini devono attendere “le prime proposte per vedere che questa non è la secessione dei ricchi o lo spacca-Italia, ma un’opportunità di decentramento amministrativo che ci aiuti a vivere meglio”.

Rispondendo a una domanda riguardante i ricorsi davanti alla Consulta di alcune regioni, che verranno esaminati il 12 novembre, Zaia ha dichiarato di avere il massimo rispetto e di aspettare le risultanze e le decisioni della Consulta. “Noi ci siamo costituiti e pensiamo di essere parte lesa, considerato che la legge è rispettosa della Costituzione e sarebbe un vantaggio da Nord a Sud, non è la secessione dei ricchi” ha affermato.

Il commento dell’AVS De Cristofaro

Il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di palazzo Madama, ha commentato, criticandolo, l’incontro tra il ministro Calderoli e i rappresentanti delle 4 regioni, in particolare Zaia. Per lui “l’Autonomia differenziata è il loro cruccio, da sempre. La battaglia della vita. Sono riusciti a farla approvare dal Parlamento e ora non vedono l’ora di applicarla, scalpitano”. Però, sottolinea, nella maggioranza il clima non è tra i più favorevoli, dato anche il dietrofront di Forza Italia.

E quindi, per aggiustare le cose, “si inventano di tutto, forzano la mano”. Si spiega così l’incontro di questa mattina che ha la finalità di aprire il negoziato tra Stato e Regioni sul trasferimento delle ‘materie non Lep’. “Materie che, secondo l’interpretazione leghista, lo Stato potrebbe già trasferire” ha dichiarato, sottolineando però che si tratta di materie importantissime come il commercio con l’estero, la Protezione Civile, i rapporti internazionali e con l’Ue della Regione, le professioni, la Previdenza complementare e integrativa, il coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario.

Per De Cristofaro nel momento in cui queste materie dovessero passare dallo Stato alle Regioni, si verrebbero a creare un’infinità di problemi, evidenziati anche nelle critiche di Forza Italia. Quindi ha definito l’incontro di oggi come “un vero e proprio sfregio all’unità nazionale e a diritti e prestazioni uguali per tutti. Per lui Calderoli e Zaia “se la cantano e se la suonano da soli” mentre si cerca di capire cosa succederà alla legge, messa in pericolo dalle “richieste di referendum delle regioni e di quello abrogativo totale promosso da un ampio fronte politico, sindacale e della società civile e sottoscritto da oltre un milione di italiani. Ovviamente il tutto con il Parlamento tenuto all’oscuro”, ha concluso.

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