Autonomia, fine lavori il 24 aprile e Zaia gioisce: “Che diventi velocemente legge”

Il termine previsto per la presentazione degli emendamenti alla riforma dell'Autonomia differenziata cade il giorno 15, mentre il 17 aprile si svolgerà l'eventuale declaratoria di inammissibilità degli emendamenti

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La riforma sull’Autonomia differenziata delle Regioni italiane vedrà concluso il suo iter di esame il 24 aprile. Il governo Meloni è stato categorico: Premierato e Autonomia devono essere riforme pronte per le prossime elezioni Europee. La scadenza dell’8 e 9 giugno 2024 però è arrivata più velocemente del previsto ed ora per entrambe le riforme si è reso necessario uno sprint finale. A definire il 24 aprile come data ultima è stato l’ufficio di presidenza della Commissione Affari Costituzionali, che ha anche composto una “Road map” necessaria proprio per rispettare le tempistiche richieste dal caso.

Non sono ovviamente mancate le critiche da parte dell’opposizione, che già sul Premierato aveva ritenuto poco saggio questa velocizzazione finale. Nel caso dell’Autonomia si è espresso il capogruppo M5S in commissione Affari Costituzionali alla Camera Alfonso Colucci, che ha affermato critico: “Ancora una volta siamo costretti a denunciare le autentiche forzature compiute dalla maggioranza per i tempi di esame dei provvedimenti in commissione“. Di opinione contraria il leghista Zaia, Presidente della Regione Veneto, che ha invece auspicato che “il ddl Calderoli vada velocemente in aula e velocemente diventi legge“.

Autonomia, la “Road map” verso il 24 aprile

La Commissione Affari Costituzionali ha previsto la ripresa del ciclo delle audizioni sul cosiddetto ddl Calderoli il prossimo 8 aprile. Queste si concluderanno il successivo 10 aprile in vista della discussione generale che si svolgerà nei due giorni seguenti. Il termine previsto per la presentazione degli emendamenti alla riforma dell’Autonomia differenziata cade il giorno 15 aprile alle ore 15. Mercoledì 17 aprile si svolgerà invece l’eventuale declaratoria di inammissibilità degli emendamenti.

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Roberto Calderoli (Lega)

Una settimana dopo, quindi lunedì 22 aprile si svolgerannoin tutti gli spazi consentiti dai lavori dell’Assembleale votazioni, che proseguiranno per 48 ore, quindi fino al 24 aprile compreso. Secondo questo piano, che quindi copre un lasso di tempo pari a 16 giorni, il mandato dovrà essere votato dai relatori lo stesso 24 aprile. Il percorso, confermato anche dal presidente della Commissione Nazario Pagano, seguirà un iter quasi parallelo a quello del Premierato, per cui si prevede il conferimento del mandato al relatore il prossimo 23 aprile.

Autonomia, le speranze di Zaia e le preoccupazioni di Colucci

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha commentato il piano per l’approvazione della riforma dell’Autonomia, riportando l’attenzione sulla volontà dei cittadini. “Noi non diamo tempi per rispetto del Parlamento” ha dichiarato il governatore, per poi lasciarsi andare ad un’ipotesi: “Penso che si possa fare nel giro di qualche mese visto che ormai il provvedimento è incardinato e si va verso una direzione che porta a riconoscere e rispettare la volontà di 238mila veneti che si espressero con un referendum a favore dell’Autonomia“.

Il presidente veneto ha poi chiosato il suo discorso ricordando che “sul tema della riforma dell’Autonomia ci sono molte divagazioni“, per poi confessare ai cronisti: “A questo punto il mondo è diviso in due. C’è chi crede nell’Autonomia e chi no. Chi non ci crede lo si è capito“.

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Alfonso Colucci (M5S)

In questo ultimo gruppo individuato da Zaia sembrerebbe risiedere anche Alfonso Colucci, capogruppo M5S in Commissione Affari Costituzionali, che ha criticato duramente la tendenza a velocizzare i processi da parte della maggioranza a guida Meloni. Secondo il pentastellato per quanto riguarda il ddl Calderoli “la vicenda è ancor più grave perché si tratta del disegno di legge sull’Autonomia differenziata, un provvedimento a nostro avviso sciagurato e irresponsabile ma in ogni caso di estrema delicatezza e complessità“.

Secondo il capogruppo, infatti “è inaccettabile imporre un esame del testo da effettuare in poche sedute, distribuite in una decina di giorni“. La spiegazione che ha dato il pentastellato, riguarda da vicino la Lega: “Evidentemente vuole imporre tappe forzate per fare campagna elettorale sulla pelle della giustizia sociale e dei cittadini, ancora una volta stanno piegando le istituzioni alla propaganda politica“.

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