Attacchi Unifil, Tajani: “Situazione inaccettabile, i soldati italiani non si toccano”

Per Tajani se gli attacchi all'Unifil continueranno a ripetersi "vuol dire che è una scelta volontaria, non si può parlare di incidente". Il ministro ha dichiarato di aver riscritto a Israele per spiegazioni

Redazione
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Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine di un incontro a Torino, ha commentato la situazione di pericolo per i militari italiani della missione Unifil in Libano, dopo gli attacchi israeliani di ieri e un nuovo attacco di questa mattina. A commentare l’accaduto anche il portavoce della missione Unifil Andrea Tenenti, il quale considera gli attacchi israeliani come “voluti e deliberati”.

Unifil, Tajani: “Soldati italiani non si toccano”

Il ministro degli esteri ha rassicurato che nessun militare italiano della missione Unifil è rimasto ferito dopo gli attacchi israeliani delle ultime ore e che “sono comunque in sicurezza”. Tajani ha affermato che si stanno inviando messaggi chiari al governo di Israele per sottolineare chei soldati italiani non si toccano“, perché non sono militanti di Hezbollah, ma sono quelli che hanno “sempre garantito con grande rispetto delle regole, lavorando per la pace, una situazione che permettesse anche alla popolazione civile israeliana di essere tutelata”. Il ministro ha aggiunto che i soldati hanno fatto il loro dovere e che il governo è costantemente aggiornato su quello che sta accadendo.

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani su attacchi Unifil
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani

Ha spiegato che oggi hanno scritto di nuovo al ministro degli Esteri israeliano “per dire che è inaccettabile quello che sta accadendo. Aspettiamo che facciano l’inchiesta”. Ha sottolineato che ci sono “prove inequivocabili” del fatto che siano stati i soldati israeliani a sparare contro le basi Unifil e inoltre questa mattina c’è stato un altro incidente in una base, in cui erano presenti anche una settantina di soldati italiani. “Ritengo che sia inammissibile” ha commentato.

Il ministro degli Esteri ha assicurato che il governo continuerà a condannare quanto accaduto e a sostenere che le basi dell’Onu devono essere tenute al di fuori perché servono a garantire la pace nella martoriata terra del Medio Oriente”. Per Tajani se attacchi del genere continueranno a ripetersi vuol dire che è una scelta volontaria, non si può parlare di incidente”. Ha infine ribadito di avere “scritto al ministro israeliano Katz per dire che è inaccettabile quello che sta accadendo, avevamo chiesto nei giorni scorsi garanzie per l’incolumità delle nostre truppe. Non vogliamo che la situazione peggiori”.

Le parole del portavoce di Unifil

Andrea Tenenti, portavoce della missione Onu Unifil ha spiegato all’Adnkronos che dopo i 3 attacchi israeliani di ieri contro le basi Onu, questa mattina “ne abbiamo registrato un quarto: l’esercito israeliano ha colpito la sede centrale Unifil a Naqoura non lontanissimo dai nostri ospedali”. Tenenti ha dichiarato che questo nuovo attacco ai caschi blu dell’Onu ha ferito due peacekeeper.

Avendo registrato 4 attacchi in 48 ore, per Tenenti il quadro è chiaro: “Se nei mesi passati ci sono stati scontri, in questo caso sembrano attacchi voluti e deliberati contro l’Unifil da parte dell’Idf, l’esercito israeliano”. Il portavoce ha dichiarato che i militari si sentono immersi in una situazione di difficoltà e di vulnerabilità, ma nonostante questo hanno deciso lo stesso di rimanere in Libano. Questo perché “siamo qui con un mandato del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, e non è pensabile che un membro dell’Onu possa prevalere sul Consiglio stesso”. Ha concluso sottolineando che “attaccare una missione di pace è una violazione chiara del diritto internazionale e umanitario”.

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