“Sì è vero, non stiamo più insieme da un po’. Per Lollo mi butterei nel Tevere, come si dice a Roma. Ci vogliamo bene, so quanto vale, conosco di che pasta politica sia fatto: uno in grado di lavorare 500 ore al giorno. È una persona solida, onesta e con una grande preparazione”. È quanto afferma Arianna Meloni, sorella della presidente del Consiglio e dirigente di Fratelli d’Italia, in un’intervista al Foglio, confermando la rottura tra lei e il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.
La storia tra i due va avanti dal lontano 1995, durante le feste organizzate dalla sezione di Colle Oppio. E dopo quasi trent’anni insieme e due figlie la rottura, che pare sia arrivata già da tempo. Sono separati in casa, ma a questo Arianna Meloni non aggiunge molto: “Il nostro progetto politico va avanti, i nostri rapporti personali sono ancora solidi, poi l’amore è un’altra cosa. L’affetto e la stima rimangono intatti. Per ora è così. E visto che sono affari nostri e ci sono tante persone che amiamo in mezzo, la finirei qui con la curiosità morbosa. Grazie”.
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Meloni e Lollobrigida: la parole dopo la separazione
“Non darò soddisfazione al voyeurismo di queste ore in cui anche i giornali più blasonati si dedicano a sollecitare gli ultimi scampoli di ‘chiacchiere da ombrellone‘”. Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura e esponente di spicco di Fratelli d’Italia, in un post su Facebook si esprime così dopo le news sulla separazione da Arianna Meloni, sorella della presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
“Da personaggio pubblico devo solo una risposta: non vi è alcun problema politico né con Giorgia né con Arianna e chi spera in questo non avrà grandi soddisfazioni. Semmai dovrà prendere atto che non erano i rapporti di parentela la ragione del mio ruolo… buona domenica a tutti anche a chi ci vuole male!“, scrive Lollobrigida.
Arianna Meloni, la presunta inchiesta a suo carico
Nell’intervista le viene chiesto se in questo periodo si stia sentendo perseguitata dai giornali e dalle procure come Berlusconi, dopo la notizia di una possibile inchiesta a suo carico.
La sorella maggiore di Giorgia Meloni ha risposto: “Nessuno si paragona a un grande statista come Berlusconi. Va bene le accuse di mitomania che traspaiono dal racconto che si fa di me, ma pietà! Ho un senso della misura. La cosa che ha scritto Sallusti prendeva spunto dal libro e dalle dichiarazioni di Luca Palamara, già membro del Csm, su un metodo che evidentemente esisteva, e non so se esista ancora. Speriamo di no, certo. E poi figuriamoci, provo a dirlo bene: lungi da me attaccare la magistratura. L’attacco semmai è nei confronti di un certo giornalismo che mi tira in ballo di continuo descrivendomi alle prese da due anni con nomine e trame di potere. Questo mi avvilisce”.
Arianna Meloni dice che le uniche cose di cui si occupa sono la vita del partito e i dipartimenti territoriali e non si azzarda a immischiarsi nelle cose che riguardano esclusivamente il governo. Con ironia dice: “Peccato che non sia il Verbo e che l’ottanta per cento delle dicerie siano favole che si autoalimentano”. Infatti gli unici argomenti su cui interviene sono le questioni locali, gli amministratori, i candidati a scegliere, i problemi da risolvere e le iniziative da lanciare.
FdI e la scuola di formazione per i dirigenti
Nell’intervista si affronta anche la notizia che il partito delle Meloni stia pensando di lanciare una scuola di formazione per i dirigenti, di cui si occuperà Fabio Rampelli. Arianna Meloni ha commentato la notizia: “Quello che in molti non vogliono capire è che al contrario di altre formazioni politiche noi non vogliamo lasciare sguarnito il partito e chiuderci nel palazzo, mossi solo dalle tantissime cose che ci sono da fare al governo. Siamo radicati, siamo presenti in tutti i comuni d’Italia, abbiamo una comunità forte e coesa e dunque una responsabilità. Lo scorso anno abbiamo celebrato una stagione congressuale. Posso occuparmi di questo invece di passare per traffichina e mitomane?”.
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