Allarme siccità, Musumeci corre ai ripari: “Occorre pianificazione seria e concreta”

La situazione siccità nel Centrosud è a dir poco critica, con l'agricoltura che è sempre più a rischio

Redazione
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L’Anbi – associazione nazionale bonifiche irrigazioni miglioramenti fondiari – ha dato l’allarme nel bollettino settimanale sulla situazione delle risorse idriche in Italia, poiché nel Centrosud la situazione siccità pare essere critica: Tre settimane ancora e non ci sarà più acqua per l’agricoltura nel Centrosud“. 

La torrida estate che stiamo vivendo in questi giorni, con il caldo che supera le temperature medie, sta provocando una situazione critica per l’agricoltura del centrosud. L’acqua è razionata e i campi rischiano di rimanere secchi.

Allarme siccità al centrosud
Allarme siccità al centrosud

Siccità, Musumeci e Confagricoltura

Il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, in conferenza stampa con il nuovo capo Dipartimento nazionale, Fabio Ciciliano, ha dichiarato che “la lotta alla siccità si fa quando l’acqua c’è, quindi non si può inseguire l’emergenza ma occorre una pianificazione seria e concreta. E soprattutto critica le regioni, perché hanno “speso solo il 30% dei fondi stanziati dal Pnrr.

Confagricoltura dichiara che “il clima è incontrovertibilmente mutato e richiede un nuovo modello di gestione dell’acqua per far fronte al rischio inaridimento di alcune aree con evidenti minacce per l’agricoltura e il turismo. Le imprese agricole hanno bisogno di strumenti concreti, finanziari e infrastrutturali, e non possono essere lasciate sole”.

Siccità, le regioni particolarmente colpite

Il rapporto dell’Anbi descrive una situazione grave per le seguenti regioni: Puglia, Abruzzo e Sicilia in primis, ma anche Sardegna, Basilicata, Calabria, Campania e Lazio. Situazione opposta nel Nord Italia, in cui l’acqua sovrabbonda, con laghi e fiumi al disopra delle portate medie. Questo perché tra il 21 e il 22 luglio il maltempo ha investito l’Italia con circa 54 eventi meteorologici estremi.

Tra il Molise e la Puglia, l’invaso del Lago Occhito che sta al servizio dell’agricoltura del Tavoliere e dell’Acquedotto Pugliese, in una settimana ha visto i propri volumi abbassarsi di oltre 15 milioni di metri cubi. La diga sul fiume Fortore verrà utilizzata solo per uso potabile. Si calcola inoltre che per metà agosto la Capitanata non avrà più acqua per irrigare.

Confagricoltura Puglia ha chiesto alla Regione Puglia di dichiarare lo stato di calamità naturale e il presidente Luca Lazzàro dichiara che “le temperature estreme delle ultime settimane e le precipitazioni quasi inesistenti in diverse zone hanno messo in ginocchio le aziende agricole, che nonostante tutto continuano con grande responsabilità a rifornire i mercati”. Il presidente dell’Anbi Francesco Vincenzi dice che “è reale il rischio di vedere inaridita la pianura foggiana, come ampie porzioni di territorio salentino”.

In Abruzzo il bacino di Penne si è prosciugato e si calcola che anche l’acqua dell’invaso di Chiauci verrà esaurita entro metà agosto, così come accadrà ai territori della valle Peligna. In Sicilia le precipitazioni sono vicine a quelle della grande siccità del 2002, 6 bacini su 29 non hanno più acqua potabile e tutti i comuni di Caltanissetta stanno subendo riduzioni nella distribuzione idrica. A Enna l’acqua potabile viene erogata una volta ogni tre giorni. A Ragusa e Messina le sorgenti sono quasi senza acqua e a Palermo l’acqua è razionata.

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