Le proteste degli agricoltori proseguono ormai da alcune settimane. Trattori in strada, lavoratori infuriati, slogan e continue richieste di essere ascoltati dalla stampa e soprattutto dal governo. I movimenti agricoli, però, iniziano ad essere stanchi e la stanchezza porta con sé anche poca lucidità. Gli agricoltori si sono divisi, tra chi vuole una protesta meno improntata sulle manifestazioni in piazza e chi invece ha deciso che la manifestazione che crea disagi è l’unica che funziona.
Da un lato Riscatto Agricolo, guidato da Salvatore Fais, con i trattori ancora fermi sui prati che costeggiano la Nomentana in attesa del nuovo tavolo tra Governo e associazioni agricole, dall’altro il Cra Agricoltori Traditi , guidato da Danilo Calvani, che invece è pronto a manifestare al Circo Massimo “senza infiltrati violenti, senza bandiere di partiti e sindacati“. Uno slogan che un po’ stride con la realtà dei fatti, poiché alla manifestazione sarà presente anche Giuliano Castellino, ex di Forza Nuova, con il suo movimento Ancora Italia.
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La spaccatura tra i movimenti agricoli fa da specchio a quella della maggioranza che continua a non trovare un punto di accordo sul settore agricolo. Giorgia Meloni sta iniziando a scendere a compromessi, eppure Matteo Salvini continua a non essere convinto e a chiedere sempre di più. Ancora aperta la partita sull’esenzione da Irpef agricola che oggi sarà discussa anche nell’ambito del Milleproroghe. Nel frattempo i cittadini hanno iniziato a farsi un’idea su ciò che sta accadendo e, secondo un sondaggio effettuato fuori dal Teatro Ariston di Sanremo, un italiano su sette è favorevole alle proteste, anche se nutre qualche timore su ciò che avverrà dopo la loro conclusione.
Agricoltori, continua lo scontro Meloni-Salvini
Matteo Salvini non vuole mollare la presa sulle proteste degli agricoltori. L’opposizione a Meloni all’interno della maggioranza lo sta ponendo in una posizione che potrebbe portare un vantaggio nelle elezioni Europee. La lotta al fianco degli agricoltori in rivolta potrebbe essere per Salvini il trampolino di lancio verso l’Europarlamento. Lo scotto da pagare è la rottura degli equilibri della maggioranza che vede il premier Meloni e il vicepremier Salvini scontrarsi su un tema decisivo.
Al centro delle contrattazioni c’è l’esenzione dall’Irpef agricola, una delle rivendicazioni dei manifestanti che chiedono più aiuti e sussidi da parte dello Stato. Il Presidente del Consiglio vorrebbe evitare la resa incondizionata nei confronti degli agricoltori, eppure qualche piccolo passo in avanti è stato compiuto. Da un lato la decisione di esentare dal pagamento dell’Irpef gli agricoltori con un Isee inferiore ai 10mila euro, dall’altro l’istituzione di un fondo emergenze da 300milioni di euro per le aziende colpite da criticità o danni al raccolto. Entrambe queste misure sono in discussione oggi alla Camera, dove verrà presentato l’emendamento del governo al Milleproroghe.
Matteo Salvini continua ad alzare la posta e a chiedere di più, nella consapevolezza che ogni sua piccola insinuazione può mettere in discussione le scelte del governo Meloni. Se prima era vergognoso che non vi fossero esenzioni per le aziende in difficoltà, ora non è abbastanza il tetto deciso dal governo. Per la Lega l’esenzione dovrebbe riguardare i redditi fino a 30mila euro. In questo modo però la fetta di lavoratori agricoli interessati si alzerebbe di molto, mettendo in difficoltà la soluzione fin qui individuata dal ministro Giorgetti, il quale ha specificato che per funzionare deve essere ridotta ad una platea minima di beneficiari.
Al centro del mirino di Salvini è finita anche l’Unione europea “secondo la quale in futuro potranno mangiare bene solo i ricchi: questa Europa al servizio di pochi miliardari va ribaltata“.
Agricoltori, FI al fianco del governo nella risposta alle proteste
Il governo Meloni può continuare a contare sul supporto di Forza Italia nel contrasto alle proteste agricole. Se da un lato Matteo Salvini continua a screditare le proposte di FdI e dall’altro il 70% dei cittadini italiani continua a sostenere le richieste degli agricoltori in rivolta, nel mezzo c’è FI che invece crede nei piani del governo e li supporta pubblicamente. A renderlo noto è il portavoce del partito, Raffaele Nevi che in un’intervista a Il Messaggero ha definito le proposte i FdI “un partito serio, dagli approcci seri che il governo sta portando avanti con il contributo di Forza Italia“.
Il settore agricolo è in difficoltà e ormai tale affermazione è più che appurata. Ad aggravare la situazione c’è la situazione economica del Paese che non permette di mettere in campo misure di contrasto che non siano a costo zero. Nel tavolo di confronto tra governo e associazioni, si è parlato proprio di queste, che hanno in parte soddisfatto le richieste degli agricoltori. “Risposte concrete, non promesse da marinaio buone per le elezioni Europee” ha sottolineato Raffaele Nevi.
La riduzione dei limiti per la caccia, soluzioni pratiche per la lotta alla siccità, creare accessi preferenziali per l’accesso al credito da parte di aziende agricole, aiuti nel reperimento di manodopera, sperimentazioni per piante che siano più resistenti a siccità e malattie. Insomma un po’ di tutto e un po’ di niente che però sembra aver accontentato parte degli agricoltori. La stanchezza delle proteste inizia a farsi sentire e anche gli italiani si sono ormai convinti che le manifestazioni avranno vita breve.
Il 18,5% degli italiani è convinto le proteste si stiano avviando verso la loro fine. Solo il 2% però nutre dubbi sui pericoli per l’ordine pubblico, mentre più della metà degli intervistati ritiene che le manifestazioni abbiano basi giuste e solide e che proprio per questo devono continuare. Le preoccupazioni del 20,1% invece riguardano ciò che accadrà al caroprezzi dopo le proteste, mentre il 12% teme le conseguenze ambientali del ritiro della legge del Green Deal.
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