Spiati i conti delle sorelle Meloni e altri leader: perquisizioni e sequestri a casa dell’ex bancario

Giorgia Meloni ha reagito con un post sarcastico su X, allegando una foto con sua sorella Arianna e ironizzando: "Dacci oggi il nostro dossieraggio quotidiano". La vicenda è esplosa grazie alla rivelazione del quotidiano Domani, che ha riportato i dettagli dell'inchiesta, gettando nuova luce su quello che potrebbe diventare uno dei più grandi scandali di violazione della privacy in Italia

Redazione
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Un caso che sembra uscito da un film di spionaggio scuote il panorama politico italiano. Giorgia Meloni, premier del governo italiano, insieme a sua sorella Arianna e altre personalità politiche di spicco, si trovano al centro di un’inchiesta per accesso abusivo ai loro conti correnti. Il responsabile, l’ex dipendente della filiale di Bisceglie (Barletta-Andria-Trani), licenziato ad agosto per aver spiato i conti correnti di 3.572 clienti dell’istituto, tra cui la premier Giorgia Meloni, è ora indagato per accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie riguardanti la sicurezza dello Stato. Ieri, gli ufficiali di polizia giudiziaria, su mandato della Procura di Bari, hanno perquisito la sua abitazione, sequestrando smartphone, tablet, hard disk e altri dispositivi informatici, che saranno sottoposti a verifiche forensi.

Le indagini, come evidenziato da una nota del Procuratore di Bari, Roberto Rossi, sono state avviate a seguito di una denuncia-querela presentata da un correntista del gruppo Intesa Sanpaolo. Gli investigatori hanno accertato che, tra il 21 febbraio 2022 e il 24 aprile 2024, l’ex dipendente ha effettuato un totale di 6.637 accessi abusivi ai dati di 3.572 clienti, distribuiti su 679 filiali del gruppo bancario.

Tra i soggetti i cui dati sono stati consultati figurano esponenti del mondo politico, dello spettacolo e dello sport, tra cui, oltre alla premier Giorgia Meloni, anche sua sorella Arianna, l’ex compagno Andrea Giambruno, i ministri Guido Crosetto, Raffaele Fitto e Daniela Santanché, e i governatori Michele Emiliano e Luca Zaia.

L’inchiesta, condotta dalla Procura di Bari, ha rivelato che il dipendente avrebbe eseguito migliaia di accessi abusivi in un periodo di 26 mesi, tra il febbraio 2022 e l’aprile 2024. Il sospetto è che l’uomo, licenziato ad agosto, possa aver raccolto informazioni sensibili per finalità ancora sconosciute. Tra le ipotesi più preoccupanti c’è quella del dossieraggio, ossia la raccolta di dati privati per scopi illeciti, ma al momento non ci sono certezze.

Giorgia Meloni ha reagito con un post sarcastico su X, allegando una foto con sua sorella Arianna e ironizzando: Dacci oggi il nostro dossieraggio quotidiano. La vicenda è esplosa grazie alla rivelazione del quotidiano Domani, che ha riportato i dettagli dell’inchiesta, gettando nuova luce su quello che potrebbe diventare uno dei più grandi scandali di violazione della privacy in Italia.

Accessi illegali e Vip spiati: le personalità coinvolte

Oltre ai nomi di Meloni e La Russa, nella lista degli spiati figurano personaggi di altissimo rilievo. Il ministro della Difesa Guido Crosetto, il ministro del Turismo Daniela Santanché, il presidente della Procura Nazionale Antimafia Giovanni Melillo e diversi governatori regionali come Michele Emiliano (Puglia) e Luca Zaia (Veneto). Il sospetto è che il funzionario bancario abbia voluto sbirciare non solo conti correnti di politici, ma anche di militari, funzionari pubblici e vip.

Guido Crosetto si è espresso con preoccupazione, sollevando interrogativi sulla portata del dossieraggio: “Quanti dossier hanno costruito in questi anni? E per quale scopo?”

La reazione delle istituzioni

Intesa Sanpaolo ha immediatamente preso le distanze, dichiarando che il comportamento dell’ex dipendente è stato scoperto grazie ai normali controlli interni. Dopo il licenziamento, è stata sporta denuncia anche al Garante della Privacy, che ora dovrà pronunciarsi sulla gravità della violazione. Il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha espresso “piena solidarietà” alle vittime di questa grave violazione della privacy, mentre il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto ha invocato misure preventive per contrastare il dossieraggio, definendolo “uno sport che sta prendendo piede”.

Un caso che solleva interrogativi

Le indagini sono in pieno svolgimento e il quadro completo non è ancora chiaro. Gli investigatori stanno cercando di capire se dietro gli accessi abusivi ci sia una semplice curiosità o se si tratti di un’operazione più complessa e pericolosa, orchestrata per fini specifici. Le implicazioni di questo caso potrebbero essere molto gravi, non solo per le personalità coinvolte ma per l’intero sistema di protezione dei dati sensibili in Italia.

Con il proseguimento delle indagini, si attendono ulteriori sviluppi su un’inchiesta che ha già sollevato un grande polverone politico e mediatico, e che potrebbe riservare nuove sorprese.

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