Acca Larenzia, Rampelli: “FdI non si riconosce in questi fatti”

"Sono persone di varia provenienza, cani sciolti, organizzazioni extraparlamentari. Non hanno niente a che vedere con FdI", ha dichiarato il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, di FdI, in relazione ai fatti accaduti ieri sera

Redazione
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Sono passati 46 anni dalla strage di Acca Larenzia. Il 7 gennaio del 1978 un attacco terroristico nel quartiere Tuscolano di Roma ha provocato la morte di tre giovani militanti. Il senatore di Fratelli d’Italia, Marco Scurria, ha reso omaggio alle vittime: “Capitolo doloroso ma importante della storia politica italiana“.

A seguito delle celebrazioni sono nate polemiche per l’iniziativa di alcuni militanti di estrema destra che si sono presentati davanti ai locali del Tuscolano per ricordare i camerati uccisi. Verso le 18 i presenti si sono cimentati nel saluto romano, intonando “Presente“.

Acca Larenzia, le parole di Rampelli

Sono persone di varia provenienza, cani sciolti, organizzazioni extraparlamentari. Non hanno niente a che vedere con FdI“, ha dichiarato il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, di Fratelli d’Italia, contattato da LaPresse in merito alla questione.

Fratelli d’Italia si è presentata la mattina, ha deposto tre cuscini sui luoghi dove sono caduti i tre ragazzi. I giovani di FdI, il pomeriggio, organizzano invece una celebrazione al Parco della Rimembranza“, organizzata in un luogo diverso proprio per evitare di recarsi ad Acca Larenzia. FdI non ha mai partecipato perché non si riconosce in questi fatti. Noi siamo altrove. Cosa altro dobbiamo fare per dimostrare che non c’è alcuna relazione?” ha poi concluso Rampelli.

Acca Larenzia: le parole di Scurria

Si compiono oggi 46 anni dalla strage di Acca Larenzia. Nel quartiere Tuscolano di Roma morirono per mano di un attacco terroristico tre giovanti militanti del Fronte della Gioventù, Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e, a seguito di feroci scontri con i Carabinieri, anche Stefano Recchioni” dichiara il senatore Scurria. Due grandi corone di alloro sono state poste nel quartiere in un momento di raccoglimento per ricordare le giovani vittime.

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MARCO SCURRIA, SENATORE

Quel 7 gennaio 1978 rimane ancora una ferita mai rimarginata. Continuiamo a lottare per ottenere verità e giustizia per coloro che sono morti prematuramente in nome di un’idea, di un’Italia che sognavano grande e libera. Non smettiamo di ricordare per trasmettere un forte monito alle generazioni future, affinché quegli anni di sangue e paura non tornino mai più“, conclude.

La strage di Acca Larenzia

Nel pieno degli anni di piombo, il 7 gennaio del 1978 ci fu un agguato nella sede del Movimento Sociale Italiano di Acca Larenzia, nel quartiere Tuscolano di Roma. Quel giorno furono uccisi Bigonzetti, all’epoca ventenne, e Ciavatta che aveva diciotto anni. Poche ore più tardi, nel corso degli scontri con le forze dell’ordine accorse per sedare la protesta sul luogo dell’agguato, morì anche Recchioni. 

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