Sui palchi allestiti per la chiusura delle campagne elettorali dei due candidati, il presidente uscente Marco Marsilio del centrodestra e lo sfidante Luciano D’Amico del centrosinistra, sono assenti i leader nazionali di entrambe le coalizioni. Alessandra Todde, fresca di vittoria in Sardegna, sale sul palco al fianco di Luciano D’Amico, per sostenere la sua candidatura e il “Campo Largo”. Mentre in aiuto del meloniano Marco Marsilio sono accorsi il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e i presidenti del centrodestra da quattro Regioni vicine, Francesco Acquaroli dalle Marche, Francesco Rocca di Fratelli d’Italia dal Lazio, la leghista Donatella Tesei dall’Umbria e il forzista Francesco Roberti dal Molise.
Abruzzo, chiusura della campagna tra promesse e garanzie
Quello del voto in Abruzzo è il secondo appuntamento dell’anno alle urne, dopo la Sardegna, che ha visto la vittoria della candidata di centrosinistra Alessandra Todde, e non sarà l’ultimo. Dopo l’Abruzzo infatti toccherà alla Basilicata e poi al Piemonte, in una battaglia dal climax ascendente che porterà allo scontro finale per le europee, il prossimo giugno.
Dal palco del candidato del centrodestra Marco Marsilio volano promesse e garanzie. Il Ministro della Cultura Sangiuliano lancia sul piatto, in pasto ai famelici elettori, 230 milioni di euro di investimenti per l’Abruzzo. Il Presidente della Regione Lazio, invece, fa riferimento ad un “patto di ferro” che unisce Roma all’uscente governatore Marsilio. Tra le due Regioni, infatti, si sarebbe formata una squadra, afferma Rocca, intenzionata a lavorare per la Roma-Pescara che “non nasce con uno schiocco di dita ma da un grande lavoro, l’Abruzzo e il Lazio hanno bisogno di altri 5 anni di governo di centrodestra“.
Abruzzo, le accuse di D’Amico alla sanità e alla trasparenza
Mentre il candidato del centrosinistra Luciano D’Amico affonda sui problemi che affliggono l’Abruzzo e che lui promette di risolvere: “Non è possibile che il 16% degli abruzzesi debba curarsi fuori dalla Regione“. Il tema della sanità è caldo perché la cattiva gestione dei fondi e le infinite liste di attesa hanno spinto non pochi abruzzesi a cercare cure e prevenzione altrove negli ultimi anni.
“La sanità è allo sbando, mancano infrastrutture, i trasporti non sono efficienti, aumenta la povertà e i giovani scappano. Questo è ciò che lascia Marsilio. Mancano poche ore al voto, andiamo casa per casa a convincere più abruzzesi possibile perché il 10 marzo potete cambiare l’Abruzzo” afferma D’Amico a poche ore dal silenzio elettorale. “Una volta eletto cancellerò la legge mancia” afferma D’Amico in riferimento alla trasparenza nella gestione delle procedure. “Aboliremo i maxi emendamenti con i fondi a pioggia“, ha poi concluso.
In generale le sensazioni della destra sono ottimiste e positive. Marsilio promette infatti che “domenica sera li manderemo a dormire presto, all’una di notte saremo già con 10 punti di vantaggio e non recupereranno mai“. Poi rifiuta il ridondante paragone che anima la campagna della sinistra: “L’Abruzzo è l’Abruzzo e la Sardegna è la Sardegna – afferma – basta con questo paragone, spegneremo presto i bollori della sinistra“. Infine due frecciate alle accuse delle opposizioni, che dubitano della sua natura di abruzzese doc e gli recriminano di essere un fantoccio del governo di Roma: “Nessuno mi ha mai spedito né paracadutato. Appartengo a una storia comune: non c’è un abruzzese che non abbia un parente in giro per il mondo”.
