In Italia ormai da mesi la legge 194, che regola l’aborto e lo rende un diritto, si trova al centro di un acceso dibattito politico. Da un lato il centrodestra, che ritiene che la legge debba essere applicata in pieno, anche in quelle parti che prevedono i sostegni per le future madri in difficoltà, dall’altro il centrosinistra che accusa il governo di voler costruire un Paese in cui l’aborto non è un diritto ma una scelta di cui vergognarsi e a cui sarà sempre più complesso accedere.
Nella giornata di ieri, il dibattito è stato nuovamente aperto da un proposta di Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia: un reddito di maternità di mille euro mensili per 12 mesi per le donne in difficoltà economiche che scelgano di portare avanti una maternità anziché abortire. Una mensilità che dovrebbe convincere queste donne – con un Isee inferiore a 15mila euro – a intraprendere la strada della maternità, senza dover quindi affrontare disagi economici, almeno per i primi cinque anni del loro bambino.
Le opposizioni non hanno atteso molto prima di dare inizio al loro attacco. Tra i primi a criticare la proposta Gasparri è stato il democratico Francesco Boccia: “Siamo davanti ad un insulto alle donne. Quando ci troviamo di fronte ad aborti siamo di fronte, probabilmente, a gravidanze indesiderate e la scelta delle donne va rispettata, non indotta economicamente“. Il capogruppo del Pd alla Camera ha poi sferrato un attacco al senatore forzista, sostenendo: “Forse Gasparri non ha letto l’intervista di Marina Berlusconi ma con questa proposta sta trasformando FI in un partito confessionale“.
Gasparri: “Questa proposta di legge non impedisce l’aborto“
Il senatore azzurro ha deciso di rispondere ad alcune delle accuse più feroce a lui giunte, dichiarando che la sua proposta di legge nasce come sostegno alle donne che desiderano essere madri e che non potrebbero a causa di problematiche economiche. “Questa proposta di legge non impedisce l’aborto” ha dichiarato Gasparri, chiarendo che “nell’ambito dell’attuazione della legge 194, offre un aiuto non solo morale ma anche economico laddove la decisione dell’interruzione di gravidanza, da parte di una donna, nasca da difficoltà economiche“.
Il forzista ha poi spiegato che la sua proposta di legge non è figlia degli accadimenti degli ultimi giorni, ma è una soluzione studiata da diversi mesi e già presentata al Congresso nazionale di Forza Italia svoltosi il 23 e 24 febbraio scorso. Secondo Gasparri, il rinvio della proposta è stato dovuto ad impegni elettorali, che gli hanno impedito di potersi dedicare totalmente al reddito di maternità.
Rivolgendosi poi direttamente a Francesco Boccia, il senatore azzurro ha voluto rispondere ad alcune delle sue accuse. “Boccia non ha letto nulla nella vita. Parla con toni sprezzanti e da autentico ignorante portatore di odio e offese” ha sostenuto Gasparri, per poi spiegare che la sua intenzione non è quella di abolire la legge 194, ma di “offrire la possibilità di un reddito di maternità, che si può rifiutare e proseguire nella propria scelta di abortire“.
Gasparri la definisce “un’opportunità” e poi riparte con i toni duri verso Boccia: “Parla da ignorante, con toni nazisti nemico della vita. Mi dispiace che dopo tanti anni di politica sia così fazioso e così impreparato, ma per questo è rimasto sempre su posizioni sbagliate“.
L’indignazione di Conte e Schlein sul reddito di maternità
Dopo le parole di Gasparri non sono mancati gli interventi degli esponenti del centrosinistra, critici e duri verso il reddito di maternità. “Il disegno di legge presentato da Forza Italia per il ‘reddito di maternità è pura propaganda fatta sulla pelle delle donne, oltre tutto da parte di chi ha abolito il reddito di cittadinanza” ha sostenuto la senatrice del Partito democratico Cecilia D’Elia, aggiungendo che non è questo il modo di affrontare “lo scarto tra figli desiderati e realizzazione dei progetti di genitorialità“.
Si sono uniti al coro di indignazione anche il pentastellato Giuseppe Conte e la democratica Elly Schlein. Il primo ha definito la proposta di legge di Gasparri come “un tentativo subdolo di contrastare l’applicazione sull’interruzione volontaria della gravidanza“, sostenendo anche che se ciò non risulta ovvio è a causa di un fatto non solo normativo ma anche culturale: “Non si vuole riconoscere il fatto che, in questo percorso, non può essere il momento in cui si realizzano la colpevolizzazione e i conflitti ideologici per cercare di contrastare questo percorso“.
La segretaria del Pd ha invece esortato tutti a dire “basta alla retorica vuota sulla famiglia fatta dalla destra“, aggiungendo anche la necessità di andare oltre alle unioni civili, “che non ci bastano più“, e di inserire in Costituzione il “matrimonio egualitario“.