In un’epoca in cui l’informazione si diffonde a velocità mai viste prima, la linea di demarcazione tra realtà e finzione diventa sempre più sottile. Una delle ultime trovate virali riguarda una foto generata dall’intelligenza artificiale, in cui Taylor Swift, icona pop globale e simbolo di ideali progressisti, appare vestita da Zio Sam, invitando gli americani a votare per Donald Trump. Un’immagine apparentemente assurda, ma che, nonostante la sua palese falsità, è stata condivisa e commentata dallo stesso Trump sul suo social network, Truth Social, con il commento “A me sta bene”.
Questo episodio richiama alla mente un’altra immagine falsa, sempre generata con IA e sempre condivisa dall’ex presidente: quella in cui Kamala Harris sembra arringare una folla a Chicago di fronte a una bandiera con la falce e il martello. Anche questa, chiaramente artefatta, è stata usata per rinforzare la narrativa che vorrebbe Harris e il Partito Democratico alleati di ideologie comuniste.
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Ciò che emerge da queste storie, come sottolinea Gianluca Nicoletti su La Stampa, non è solo l’utilizzo della tecnologia per creare contenuti falsi, ma una strategia sottile e inquietante che mira a confondere e manipolare l’opinione pubblica. La condivisione di queste immagini, sebbene riconoscibilmente false, serve a instillare dubbi e a far germogliare idee che altrimenti sarebbero state rifiutate. In questo caso, la “ambiguità proficua” diventa un’escamotage per invalidare il consenso tradizionale e seminare divisioni.
L’immagine di Taylor Swift che invita a votare Trump, probabilmente nata su una qualche pagina di satira, si è trasformata in un meme politico una volta ripostata dal tycoon. In questo modo, una parodia ai limiti dell’impossibile si tramuta in uno strumento di propaganda, destinato a rimanere online e a essere condiviso da milioni di persone, creando un pericoloso mix di satira e realtà che potrebbe avere effetti collaterali.
Dunque, la trasformazione di un’immagine palesemente falsa in un elemento del dibattito politico è un fenomeno che merita attenzione. Non è difficile immaginare scenari simili anche in Italia, dove una figura celebre e riconosciuta potrebbe essere manipolata per promuovere cause politiche estreme, come ad esempio Fedez, che non ha ha mai nascosto i suoi pensieri politici. Ecco, immaginiamo il rapper con scudo, elmetto e spada che inneggia a votare Matteo Salvini: c’è chi la prenderebbe a ridere, chi invece sentirebbe gelare il sangue, ma potrebbe non mancare chi, vedendo l’immagine ricondivisa sul profilo social del leghista, potrebbe sentirsi confuso, con difficoltà a distinguere la vera finzione dalla finta realtà. Questo non solo erode la fiducia nelle informazioni, ma contribuisce a una riscrittura continua e pericolosa della verità.
Quali sono i rischi di tutto questo? Che alla fine, l’uso di immagini false, sostenute da star influenti, diventi un metodo accettato per plagiare l’opinione pubblica. La satira e la provocazione vengono così trasformate in armi di disinformazione, capaci di condizionare le scelte di intere nazioni.
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