Saviano vs Salvini: il caso Facci-bis e il “ministro della Mala Vita”

Un vero e proprio scontro tra titani - o comari - quello tra il giornalista e scrittore Roberto Saviano e Matteo Salvini, ministro dei Trasporti

Giulia Fuselli
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Un vero e proprio scontro tra titani – o comari – quello tra il giornalista e scrittore Roberto Saviano e Matteo Salvini, ministro dei Trasporti. La piccola scintilla – che poi così piccola non è – nata via social, ed ora ha preso talmente tanta combustione che è diventato un incendio, tale da rendere traballante il posto di Saviano in Rai. Siamo davanti ad un Facci-bis oppure ad una mera dialettica tra “cinguettii”?

Saviano vs Salvini: la guerra a colpi di Tweet

Tra Saviano e Salvini si sa, non è mai scorso buon sangue e questa sembra proprio la “tiritera” che si ripete almeno una volta all’anno. Nessuna sorpresa. Questa volta non si sono scomodati a battibeccarsi in diretta sui programmi tv, ma semplicemente via social, su Twitter. “Dallo speronare motovedette italiane della Guardia di Finanza alla candidatura con la sinistra è un attimo. Auguri, viva la democrazia!”, scrive in un post Salvini per commentare la notizia della discesa in politica di Carola Rackete.

Saviano non ci sta e risponde al ministro con un altro colpo: “Che faccia tosta! Ma quando passerà al Ministro della Mala Vita il vizio di mentire? In ogni sede, anche in sede giudiziaria, è stato chiarito che Carola Rackete non ha mai compiuto nessun atto ostile e che anzi ha agito nel rispetto della vita umana. Il Ministro della Mala Vita, invece, accusato di diffamazione aggravata nei confronti di Carola Rackete, è stato protetto dai suoi sodali in Parlamento“.

Un gioco da niente per Salvini che notifica nell’immediato il provvedimento verso il giornalista. Neanche a dirlo…su Twitter.

Saviano vs Salvini: caso Facci-bis?

Politica e Rai sono due facce della stessa medaglia. Ovvio che lo sgomento per l’affermazione di Saviano con “ministro della Mala Vita” a Salvini non è passato inosservato e in molti dalla maggioranza chiedono di cambiare la conduzione del programma “Insider“. Ed eccolo quindi, il caso Facci-bis.

Partendo dai componenti della commissione di Vigilanza Rai, la senatrice Ester Mieli, di Fratelli d’Italia, afferma: “Mi auguro che la Rai abbia modo di riflettere“. Il collega Paolo Marcheschi sostiene: “La tv di Stato non possa diventare il luogo per gli strali di un personaggio che ha dato ampiamente prova della sua faziosità. Chi attacca le istituzioni in modo così violento, non può condurre programmi in Rai“. Il deputato Gianluca Caramanna, anche lui in Vigilanza, invita a “non tollerare chi usa parole gravissime e alimenta l’odio sociale“, mentre Gaetano Nastri incalza: “Saviano fuori dal servizio pubblico“.

Le parole di Saviano contro il Governo vanno ben oltre la critica. Si tratta di insulti con parole inaccettabili nel merito e nei toni gravissime incompatibili con il servizio pubblico e in Rai non ci può essere spazio per tutto questo” attacca Augusta Montaruli, vicepresidente della Vigilanza Rai per Fratelli d’Italia.

Saviano vs Salvini: il ministro “cullato” dalla destra

Un battibecco che ha fatto scalpore. Il tutto ben condito dalla destra che si unisce ad ostentare il suo disappunto. Una Ninna Nanna quella cantata dalla maggioranza per proteggere il vicepremier. Raffaele Speranzon, senatore di Fratelli d’Italia è stato uno dei primi ad irrompere sulla questione: “Ha definito Salvini ministro della malavita e ora sta per condurre un programma in Rai. Le parole indecenti di Saviano lo rendono del tutto incompatibile a poter condurre una trasmissione sulla tv di Stato, c’è un limite che non può essere oltrepassato”.

La Lega non può che accompagnare: da Giorgio Maria Bergesio, senatore e capogruppo del Carroccio in Vigilanza Rai, che parla di “volgarità incompatibili con la tv pubblica”, alla deputata Simonetta Matone che ritiene come Saviano abbia “superato ogni limite”. La senatrice Stefania Pucciarelli: “Saviano insulta, infanga, denigra solo i rappresentanti del governo di centrodestra”

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