Giunge qualche informazione in più sul Piano Mattei, ma all’opposizione non basta e arriva l’interrogazione parlamentare. È di pochi giorni fa l’incontro di Giorgia Meloni con il presidente della Repubblica del Mozambico, Filipe Nyusi. Una visita lampo a causa dei tempi ristretti di cui dispone la premier, impegnata a seguire da vicino le evoluzioni del conflitto Hamas-Israele, che rivela però una propria utilità strategica.
Piano Mattei, conferenza Italia-Africa posticipata al gennaio 2024
Il meeting diplomatico, infatti, va a rafforzare la trama di relazioni internazionali che Giorgia Meloni sta intessendo con i principali capi di stato africani, confermando la volontà del governo di instaurare una cooperazione stabile con i paesi del continente africano, nel segno di un approccio fondato sull’ascolto e sul rispetto reciproco.
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D’altronde, sono questi i soli elementi noti dell’ormai chimerico Piano Mattei, di cui ancora non si conoscono i contenuti. L’occasione per venirne a sapere qualcosa in più è slittata a inizio 2024: la conferenza Italia-Africa fissata per il 6 novembre, infatti, è stata posticipata al prossimo gennaio e con essa la speranza di fare chiarezza sul programma di governo.
Piano Mattei, sarà sostenuto con il Fondo per il Clima
È proprio dalla recentissima visita della premier Meloni in Mozambico, però, che arriva qualche informazione in più sul Piano Mattei. Nel corso dell’incontro, infatti, Giorgia Meloni ha dichiarato che “il Piano Mattei sarà sostenuto con il nostro Fondo Italiano per il clima”, di cui il 70% verrà investito in Africa, per un totale di 3 milioni di euro su un totale di 4,2.
Insomma, cifre importanti che vengono, di fatto, sottratte al fondo istituito dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) per promuovere interventi di adattamento e contrasto al cambiamento climatico, in linea con alcuni dei 17 obiettivi ONU per la sostenibilità globale fissati con l’Agenda 2030.
Piano Mattei prime contestazioni dall’opposizione
Impossibile non cogliere la contraddizione e dall’opposizione non tardano ad arrivare le prime contestazioni. Tra i primi a farsi sentire Angelo Bonelli, di Verdi e Sinistra, che ha preannunciato una interrogazione parlamentare e sul tema prende una posizione decisa: “se Meloni pensa di finanziare Paesi che forniscono gas e petrolio all’Italia, direttamente o indirettamente, usando il Fondo per il Clima e con l’alibi di un piano fantasma come il Piano Mattei, reagiremo duramente”. La lotta per la transizione energetica, la salvaguardia del territorio e l’avvio di un’economia circolare, infatti, vengono scalzate dal podio della classifica e relegate a obiettivi di serie B, rimpiazzati dalla previsione di grossi investimenti in paesi fornitori di fonti fossili.
Piano Mattei, tra disegno astratto e promesse contraddittorie
Ancora una volta le linee programmatiche del Piano Mattei sfumano dietro promesse vaghe e contraddittorie, incapaci di mettere un punto definitivo alle perplessità dell’opposizione. Parte del mondo politico, infatti, sostiene da tempo che il governo stia temporeggiando e che il Piano Mattei sia ancora un mero disegno astratto. Le parole della premier italiana, d’altronde, sembrano involontariamente avvalorare questa tesi. “Il presidente del Mozambico ha garantito la sua presenza e cooperazione nella stesura del Piano Mattei”, afferma infatti la Meloni.
Ancora nessuna bozza di decreto sul tavolo, quindi. Siamo davvero fermi alla sola fase di stesura?
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