Ma c’è davvero un euro-complotto contro l’Italia sulla questione dei migranti? Stiamo ai fatti: nonostante siano trascorsi due mesi dalla firma del Memorandum che prevede l’erogazione immediata alla Tunisia di 150 milioni di euro destinati a ridar fiato alle sue disastrate finanze, oltre che di 105 milioni indispensabili per bloccare le sue frontiere, Tunisi non ha ancora visto un soldo. Questioni burocratiche, certo, ma anche mancanza di volontà politica, ma il risultato è che dalla Tunisia parte ancora il 50% dei migranti che poi sbarcano sulle nostre coste.
Ma che l’Europa ci volti le spalle non è certo una novità: le Commissioni europee che si sono succedute dalla prima crisi dei migranti a oggi non sono mai riuscite ad imporre una politica comune di asilo nonostante i ripetuti annunci di improbabili “svolte storiche” sul principio di solidarietà unito al principio di responsabilità. In realtà, solidarietà e responsabilità sono due concetti rimasti sempre al di fuori del raggio di azione della bussola comunitaria.
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Se è in atto un euro-complotto contro di noi, dunque, è iniziato molto prima del governo Meloni, anche se non è difficile leggere dietro il duplice e simultaneo blocco dei confini da parte di Macron e Scholz l’intento di mettere in difficoltà il centrodestra italiano. (non per fare i profeti di sventura, ma questo è solo l’inizio, perché con le elezioni europee vicine ogni governo tenderà a rassicurare le proprie opinioni pubbliche con politiche sempre più rigorose sull’immigrazione.
Ma c’è anche l’altra faccia della medaglia per spiegare l’irrigidimento di Parigi e Berlino: il ministero dell’Interno tedesco Nancy Faeser ha dichiarato al Die Welt che la misura è stata presa a causa della “elevata pressione migratoria verso la Germania e della sospensione in corso dei trasferimenti previsti dalla Convenzione di Dublino”. Continueranno però ad essere ammessi i migranti già accolti in passato. Lo sfondo di questa sospensione è il continuo rifiuto dell’Italia di consentire trasferimenti dalla Germania previsti dal Trattato di Dublino. Secondo l’attuale legge sull’asilo della Ue, i richiedenti asilo che viaggiano in un altro Paese senza permesso devono essere riaccolti dal Paese di primo ingresso. Ma da nove mesi questo non è possibile perché l’Italia sta bloccando i trasferimenti: con una lettera del 5 dicembre 2022, l’Italia ha informato gli altri Stati membri che i trasferimenti sarebbero stati temporaneamente annullati.
Il meccanismo volontario di solidarietà sospeso dalla Germania è un progetto di distribuzione temporanea proposto proprio da Francia e Germania con l’obiettivo di distribuire diecimila richiedenti asilo provenienti soprattutto dall’Italia, ma il progetto è fallito in partenza, visto che ha coinvolto solo 2500 persone. Del resto, a fronte dei 125 mila arrivi sulle coste italiane, i migranti ricollocati in Germania in un anno sono stati poco più di mille.
La sinistra accusa il governo Meloni di essere isolato in Europa, ma qui vale lo stesso ragionamento dell’euro-complotto: se l’Italia è isolata oggi sull’immigrazione, lo era anche con i governi Renzi, Gentiloni, Conte e perfino Draghi, il quale usò parole durissime per denunciare le inadempienze comunitarie.
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