L’indifferenza della politica e l’Ultima (disperata) generazione

Olimpia Gigliotti
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Con un collasso eco-climatico alle porte, si fanno i processi agli attivisti, ma non al menefreghismo di chi lavora nel palazzo imbrattato 

Gli attivisti del collettivo ambientalista, rei di aver imbrattato di vernice lavabile la facciata di Palazzo Madama, sono riusciti nel loro intento: attraverso il sacrosanto esercizio del dissenso, esplicitato in forma provocatoria e teatrale, hanno colonizzato il dibattito pubblico portandolo nella direzione della consapevolezza della crisi eco-climatica in corso, ma, soprattutto, hanno svelato la profonda indifferenza della classe politica rispetto alla questione ambientale che ha condannato gli imbrattatori considerandoli alla stregua di terroristi.

Nei giorni scorsi, i canali di informazione sono stati smossi dal vaniloquio dei politici sia di una destra paternalistica sia di una sinistra in crisi d’identità e parecchio rimbambita. In breve, c’è stato un grande concerto di dichiarazioni raffazzonate e sentimentalismo istituzionale. C’è chi ha fatto appello al significato simbolico del luogo. Un appello che appare ridicolo considerando il profondo stato di corruzione e di non credibilità di cui tutto il sistema politico è contagiato, ma di cui non si occupa. C’è chi non si è trattenuto dall’apostrofare l’atto come ignobile, vile, ma anche stupido. Nel giudicare i giovani ambientalisti volenti, ma anche sciocchi, resta un’intenzione comune: minimizzare il gesto per delegittimarlo. Le istanze del movimento ambientalista restano inascoltate, da Milano a Palermo, con atti più o meno performativi. L’indifferenza della politica diventa benzina su una generazione frustrata che trasforma la propria assenza di speranza nel futuro in disperazione proattiva.

Quando non resta che la sovversività

Chi ha bollato gli attivisti di Ultima generazione come vandali, non ha compreso che, al contrario dei vandali, loro hanno mostrato volti, reso pubblici i propri nomi, alzato voci e scelto, dunque, consapevolmente la strada della sovversività, mettendosi a rischio con coraggio. Evitando valutazioni troppo partigiane e romantiche, dovremmo comunque riconoscere che queste movimentazioni sono composte da persone che credono fermamente in qualcosa. A innervare le performance di Ultima Generazione, come anche, ad esempio, la rivolta in Iran, ci sono forti idee. Persone e idee si muovono e gettano i corpi nella folla, mentre la politica è sempre più plastificata.

Analizzare il sottotesto

Si è perso tempo a guardare le macchie di vernice piuttosto che quello che il gesto voleva sottintendere. Nell’ultimo anno, sono caduti circa 50 miliardi di metri cubi di acqua in meno lungo la penisola, colpita da una grave siccità con drammatici effetti per l’ambiente, l’agricoltura ma anche per il turismo della neve. Lo afferma la Coldiretti in riferimento alle previsioni di tempo stabile fino all’Epifania in Italia dove si registrano insolite alte temperature ma anche l’assenza di neve sull’Appennino. Il 2022 si classifica fino ad ora tra i più siccitosi degli ultimi trent’anni con la caduta del 30% di acqua in meno rispetto alla media storica del periodo 1991-2020. Questi, gli ultimi dati di una crisi climatica che sta diventando irreversibile, a cui non seguono piani di contenimento volti alla salvaguardia del pianeta. Al contrario, “il governo italiano è criminale perché è il sesto finanziatore di combustibili fossili al mondo”, denunciavano Davide Nensi, Alessandro Sulis e Laura Paracini il 2 gennaio. Con il governo Meloni, ciò che si era timidamente conquistato con l’istituzione di un ministero della Transizione ecologica e di una conseguente maggiore consapevolezza e programmi sul tema, è stato spazzato via. Plastic tax: rimandata. Permessi per trivellazioni nell’Adriatico: concessi. Fonti fossili: rifinanziate. Il problema dell’energia per il nuovo governo è solo di costi e approvvigionamento. La protezione della natura vista da destra è un ambientalismo definito come meno “ideologico”, a favore di un’ecologia conservatrice che mette in primo piano le aziende, più che le persone. “Sappiamo che ai giovani sta particolarmente a cuore la difesa dell’ambiente naturale – dichiarava la premier nel suo discorso di insediamento – Ce ne faremo carico”. E intanto il mondo collassa e si intentano processi a chi vorrebbe fermare quel collasso.

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