I lettori de “il difforme” sono cresciuti in misura esponenziale. Con i loro click hanno gratificato il duro lavoro della nostra redazione composta da ragazze e ragazzi più che volenterosi: sono colti, aperti e liberi. La libertà di informazione è la nostra bandiera, il rispetto dei fatti la nostra bussola.
Il Difforme
Caro lettore, cara lettrice, sono passati esattamente due anni dall’8 marzo 2022. Quel giorno ci trovammo in redazione con l’animo un po’ sottosopra, diviso fra l’entusiasmo e il timore per l’avventura a cui con qualche incoscienza avevamo messo mano. Un giornale on line? Nel 2022, quando già la rete rigurgita di fogli di informazione? Ma davvero può essere una buona idea? Poi con questa testata, “il difforme”, non si rischia di partire con un di più di supponenza in una stagione in cui dilaga l’egotismo di politici, artisti, finanzieri?
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Strada facendo si è chiarito sempre meglio il senso di questa testata. Difformi lo siamo e lo saremo non rispetto ai fatti, ma all’etica individuale, che è l’unica arma della quale dispone il giornalista per limitare il rischio di asservirsi a poteri che inquinino e distorcano il racconto. L’impegno di selezionare i fatti, corredarli con titoli e foto giuste, per poi scrivere il pezzo hanno accompagnato la nostra quotidianità. In questo ci siamo imposti di non cadere nell’errore di mescolare la notizia con il commento: la notizia ha una sua sacralità e come tale la riportiamo, mentre il commento ad un fatto conserva e gode di una specifica libertà e risente esclusivamente delle opinioni espresse dall’autore. Il nostro essere difformi ci impone un “distacco impegnato” nei confronti dei fatti, scegliere fra essi quelli che a nostro giudizio sembrano meritevoli di essere approfonditi e di essere portati alla vostra attenzione.
Come amava dire di sé quel grande sociologo che è stato Raymond Aron, anche noi ci sentiamo “spettatori impegnati”, guardiamo alla realtà quotidiana, alle turbolenze e alle contraddizioni che ci propone, rimanendo sempre un metro in qua dagli eventi, evitando di prendervi parte, ma anche di ostentare un’imperdonabile indifferenza. Il nostro è l’impegno civile di chi crede nel valore dell’informazione, nel diritto di chi legge a essere informato in modo corretto e nel dovere di chi scrive a scegliere la chiarezza e la completezza della notizia. Mai reticenti e neppure mai allusivi. I fatti sono i nostri padroni, i lettori i nostri giudici. E noi siamo ben lieti, dopo 731 giorni di uscite, di veder crescere la platea dei giudici. Voi con i vostri click siete la nostra ricompensa. Grazie
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