Carne di cane, perché ci disturba più di quella di maiale?

Il consumo della carne di cane sconvolge l'Occidente, come se la cultura del consumo di carne bovina e ovina sia meno grave di quella delle specie canine; è una questione culturale o si tratta semplicemente di ipocrisia?

Laura Laurenzi
5 Min di lettura

Ogni 21 giugno a Yulin, Paese del sud della Cina si festeggia il solstizio d’estate, con celebrazioni che hanno al centro i simboli del sole e della luce, e giornata in cui tradizionalmente si consuma la carne di cane. Sfilate di animali ingabbiati, bastonati e poi uccisi affinché possano essere consumati dai cittadini cinesi. Lo shock che ha travolto l’intero occidente, nel momento in cui ha scoperto questa pratica aberrante, è stato inimmaginabile. Circa diecimila cani vengono macellati ogni anno in occasione di questa festività e le associazioni animaliste sono insorte in massa per porre fine a questa pratica.

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La macellazione dei cani ci sconvolge più di quella delle mucche, perché?

La domanda a questo punto dovrebbe sorgere spontanea: perché la pratica della macellazione dei cani ci sconvolge più di quella dei maiali, delle mucche o degli ovini? Si tratta di una sola questione culturale oppure di un’ipocrisia ormai radicata nelle menti degli occidentali, che vedono nelle popolazioni asiatiche una sorta di arretratezza sociale mai superata?

I Paesi in cui ancora si consuma la carne di cane

Consumare carne di cane è perfettamente legale in Ruanda, Nigeria, Namibia, Vietnam, Indonesia, nello Stato indiano del Nagaland e in Cina. Paesi lontani dall’Occidente che proprio per questo, forse, non comprende le motivazioni dietro alla scelta di consumare questa particolare specie animale.

Quest’ultimi non riescono a superare il concetto di barriera culturale che fa da sostrato a questa pratica, che però non tutti sanno essere entrata nella cultura occidentale da pochissimo tempo. Ed è qua che si pecca di ipocrisia. Fino alle metà del Novecento, infatti, la carne di cane è stata consumata in Paesi come la Francia, la Germania, il Belgio e gli Stati Uniti, senza alcun tipo di problema etico o morale. Ad oggi il Canada non vieta l’allevamento, la macellazione o il consumo di carne di cane.

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L’affetto che proviamo per i cani ha dato vita alla nostra ipocrisia

Non c’è nulla, in teoria, che distingue la carne di cane da quella di maiale, entrambi animali ma posti su piani morali differenti. Ciò che fa nascere il dubbio etico è proprio l’affetto che nell’ultimo secolo l’uomo ha iniziato a provare nei confronto dei cani, animali da compagnia spesso trattati come veri e propri membri del nucleo famigliare. Allo stesso tempo, però, non va dimenticato il trattamento riservato alle altre specie animali, uccise brutalmente negli allevamenti, senza alcun tipo di rammarico.

L’influenza occidentale spesso insidiosa e ipocrita

Non può che farci riflettere il caso della Corea del Sud, che proprio in questi giorni ha deciso di vietare la macellazione e il consumo di carne di cane. Non si può, quindi, non considerare l’ipotesi che le battaglie dell’Occidente contro la pratica del consumo di carne di cane non abbia in qualche modo influenzato l’altra parte del mondo, convincendolo che la loro tradizione fosse forse sbagliata.

Immaginiamo, però, se l’Oriente un giorno dovesse decidere di dare inizio ad una campagna contro la macellazione della carne di maiale. Verrebbe probabilmente etichettata come un tentativo di sostituzione culturale e darebbe inizio probabilmente a polemiche senza fine. Eppure, nessuno ha preso in considerazione la cultura della Corea o della Cina che vedono nella carne di cane proprietà nutrienti e rinvigorenti senza paragone.

Non c’è nulla da fare, l’ipocrisia è troppo radicata e le immagini dei cani sofferenti e ingabbianti ci smuovono di più di quelle dei maiali allevati uno sopra l’altro, o delle oche costrette a ingrassare per produrre il fois gras, o delle mucche ingabbiate e costrette a riprodursi per produrre il latte con cui ogni mattina facciamo colazione. Ciò che è importante è che tutto il mondo accetti la cultura e la dieta occidentale, basata su carne di animali che non provano emozioni, né dolore.

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