Approvata all’unanimità la mozione della senatrice a vita Elena Cattaneo per la ricerca pubblica. Il documento proposto richiede una serie di misure a vantaggio dei programmi di ricerca scientifica, tra cui finanziamenti stabili, bandi con tempistiche certe e la costituzione di un’agenzia indipendente per la valutazione dei progetti.
La mozione è stata appoggiata anche dalla ministra Anna Maria Bernini, che ha dichiarato: “Al netto di dissonanze concettuali sulle quali continuiamo a non pensarla allo stesso modo, sono altresì convinta che alcune cose vadano fatte“. Bernini ha più volte sottolineato il suo disaccordo con la proposta di Cattaneo, che riguarda principalmente l’istituzione dell’agenzia per la valutazione dei progetti.
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La ministra ha definito “anticiclico” il progetto, nonostante agenzie di questo tipo siano presenti e operative nella maggior parte dei Paesi dell’Unione Europea. “Ogni governo vuole la sua agenzia“, ha proseguito Bernini, “invece io la reputo non solo inutile, ma anche controproducente perché rappresenta una complicazione burocratica“. Le modifiche subite dal testo della mozione infatti fanno riferimento all’opportunità di istituire “una commissione di esperti-manager di alto profilo, con documentata esperienza e reputazione internazionale nella programmazione e organizzazione dei processi di valutazione della ricerca“.
Sull’agenzia per la valutazione tuttavia Cattaneo non frena: “Verrà il momento dell’Agenzia per la ricerca. Non si tratta di un’opportunità da valutare ma di una necessità, un’urgenza. È solo attraverso procedure di valutazione trasparenti e rigorose che daremo ai nostri ricercatori la loro opportunità di competere ai massimi livelli“.
Cattaneo, “l’Italia non prepara i ricercatori ai bandi europei”
Secondo la senatrice Cattaneo, una delle mancanze strutturali dell’Italia riguarda proprio la formazione dei ricercatori in vista della partecipazione ai bandi di livello europeo: “Ogni nazione europea prepara i suoi ricercatori attraverso i bandi nazionali, affinché arrivino più preparati e competitivi a quelli europei: noi facciamo molto male questo lavoro. Possiamo e dobbiamo cambiare questa situazione, ma dobbiamo affrontare il problema in chiave strutturale“.
A causa delle divergenze tra la senatrice e la ministra la mozione è stata riformulata anche per altri aspetti. In particolare, nella versione che è stata poi approvata in Senato è stata eliminata la quantificazione economica dei bandi Prin (Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale), che inizialmente era stata proposta con una cifra non inferiore a 350 milioni di euro.
Cattaneo tuttavia insiste: “Questa cifra andrà determinata nella prossima legge di bilancio, quindi, da domani, noi dovremo sostenere il Mur perché i fondi Prin siano adeguati. Bandi con cadenza annuale e data fissa sono il primo scalino, se non abbiamo quello non riusciamo a formare la rete nazionale dei nostri ricercatori”.
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