Roccaraso, overtourism fuori controllo: viaggi low cost promossi dagli influencer

I tiktoker seguiti sui social dagli abitanti dei quartieri popolari e assoldati dalle agenzie sono diventati il mezzo dei gitanti per raggiungere la neve

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TikTok e gite low cost sono diventate il binomio letale che nelle ultime settimane sta annientando la meta sciistica abruzzese di Roccaraso. Con meno di 1.500 residenti, il paese è in tilt per l’assalto di aspiranti sciatori e gitanti che da Napoli e provincia approdano nella località nel Parco Nazionale d’Abruzzo con centinaia di pullman non autorizzati.

In normali circostanze, nei weekend di gennaio e febbraio nel paese di montagna si registrano circa 20.000 turisti sulle piste a sciare insieme ad altri 15.000 in centro a passeggiare. Ma, l’atmosfera si gela non appena arrivano gli autobus che da un momento all’altro invadono il comprensorio dell’Alto Sangro dalle 10 alle 12mila persone in un solo giorno. Ogni domenica che passa, la situazione peggiora, sfociando in una problematica che richiede di essere gestita al più presto prima che si creino complicanze irrecuperabili a livello di ordine pubblico e igienico-sanitari.

Nonostante sia noto che Roccaraso è meta prediletta degli sciatori campani, il boom di visite riscontrato ultimamente non ha precedenti. Il fulcro su cui gira e si alimenta questo circolo vizioso e infernale riguarderebbe la promozione di Roccaraso sui social. Le agenzie viaggio sfruttano gli “influencer” proponendo “gite da sogno“. In questo modo, migliaia di giovani, che non hanno la possibilità di concedersi nemmeno una notte fuori, si avventurano tra imperdibili offerte come “Bus da Napoli-Secondigliano, andata e ritorno euro 30 con colazione“.

Per il momento, il sindaco di Roccaraso, Francesco Di Donato con apposita ordinanza ha cercato di gestire questo caos inimmaginabile, vietando da tempo l’ingresso dei pullman nel paese. Il problema che ne sorge però sono le code inenarrabili lungo la Statale 17 causate dagli avventori campani che vengono letteralmente lasciati a piedi in mezzo alla strada. Così, migliaia di visitatori restano bloccati nel traffico, impiegando fino a 6 ore per percorrere i 139 chilometri che dividono il desiderio dall’oblio.

Quindi, quel paesaggio da cartolina con lo sfondo delle montagne abruzzesi si arricchisce con auto e pullman incolonnati che tentano di fendere il fiume di uomini, donne e bambini che migrano a destinazione con borsoni e ipotetici scarponi alla mano. Come pesci fuor d’acqua, gli avventori campani si impossessano di un paese dove si riesce a malapena a camminare, improvvisando abbigliamento tecnico e con il poco tempo rimasto consumano la colazione in promozione con la gita fuori porta e toccano un po’ di neve.

Roccaraso negli ultimi anni ha aumentato il proprio livello di clientela grazie ai servizi offerti, al paese nonché alle piste. “Il rovescio della medaglia” è che il nome di Roccaraso viene utilizzato dalle agenzie come richiamo, specchietto per le allodole quando in verità è un posto dove ormai si spende. Uno skipass costa 60€, e con 30€ non si riuscirebbe neanche a pranzare. Il fatto è che tra le orde di visitatori che arrivano c’è anche chi si si presenta incivile, scorretto o infastidito dall’opprimente atmosfera causata proprio da questi ultimi. Poi il lieto fine, quando la giornata volge al termine, i residenti rivedono Roccaraso e l’infernale flusso risalire sui pullman pronti ad affrontare il viaggio di ritorno a Napoli.

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