Tra auto trascinate dal flusso e strade bloccate per frane e detriti, l’Umbria risente del maltempo. Da più fronti si chiede lo stato di calamità naturale, mentre Melasecche osserva: «Non ci sono criticità»
Frane e detriti sulle strade della provincia di Perugia hanno richiesto l’ausilio di ditte private per ripulire le strade interessate, dal momento che i soli sforzi del settore viabilità della Provincia non sono stati sufficienti a risolvere le criticità. Chiusure e limitazioni alla viabilità sono state registrate anche nell’Eugubino. Un flusso d’acqua ha trascinato nella notte alcune auto lungo la strada statale E45, nel tratto tra Umbertide e Promano, contro il guard-rail. È il triste bollettino dei danni provocati in Umbria dall’ondata di maltempo che ha colpito l’Italia e che spaventa al punto da far invocare la calamità naturale.
Il centro più colpito è Pietralunga. Dalle parole del sindaco, Mirko Ceci, emerge tutta la tragicità dell’evento: «Improvvisamente le strade si sono trasformate in fiumi. Acqua e fango si sono tra l’altro letteralmente portati via una struttura in mattoni e l’auto che era all’interno. Fortunatamente non ci sono né vittime né feriti; una decina di famiglie, 25 persone sono però isolate in alcune case sparse delle frazioni a causa degli smottamenti sulla strade».
«Diverse frane hanno colpito abitazioni e ora va valutato se dovranno essere sgomberate. L’attività nella zona industriale è ferma perché invasa da circa 70 centimetri di fango. Il fiume Carpinella è passato dalla secca a uscire dagli argini, invadendo le strade. È successo tutto tanto in fretta».
Invase le strade
Resta chiusa la “strada della Contessa” e la situazione più problematica si registra nel buranese, al confine con le Marche. L’assessore ai lavori pubblici di Gubbio, Valerio Piergentili: «Si registrano diverse frane, a San Bartolomeo, in particolare, sia sul confine con Pietralunga sia al confine con le Marche e Cantiano. La strada della Contessa è stata chiusa da Anas e siamo in attesa di un bollettino per capire l’entità dei danni e i tempi di riapertura. Stiamo intervenendo coi nostri mezzi da ieri notte, nella ferma volontà di riuscire a far ripartire il più velocemente possibile la viabilità sulle strade di nostra competenza, ma è evidente che da soli non riusciamo ad affrontare l’entità enorme dei disagi che stiamo vivendo».
Sono diverse le vie di comunicazione colpite nella zona dell’Altotevere: la Sr 3 Bis Tiberina, Sr 416 del Niccone e la Sr 221 di Monterchi. Le Strade provinciali Sp 103 Monte Santa Maria Tiberina, Sp 104 di Morra, Sp 105 Trestina (Città di Castello – Umbertide) Sp 201 Pietralunga (Città di Castello- Montone). Hanno riferito i tecnici presenti: «Queste strade sono tutte interessate da frane, detriti e rami di alberi caduti. Le cunette laterali sono completamente invase dai detriti provenienti dai terreni adiacenti».
Ma il problema non interessa solo la viabilità: verso le 23 di giovedì, un flusso d’acqua di anche sessanta centimetri ha inondato la carreggiata, trascinando alcune auto contro il guard-rail. Sul posto sono giunte pattuglie del distaccamento della polizia stradale di Città di Castello che, dopo aver verificato che i passeggeri all’interno delle macchine non fossero feriti, per evitare pericoli alla circolazione o incidenti, hanno chiuso la strada, con uscita e rientro obbligatorio tra Promano e Montecorona.
Intervenute anche squadre dell’Anas e dei vigili del fuoco, la carreggiata Sud è stata riaperta alle 3.20, mentre quella Nord, invasa dal fango, alle 6 di questa mattina.
Le parole dell’assessore alla Protezione civile
Dopo aver presieduto la prima riunione operativa, l’assessore regionale alla Protezione civile Enrico Melasecche ha detto all’Ansa: «Non risultano al momento criticità particolari in Umbria per il maltempo che ha interessato nella notte l’area dell’Appennino umbro-marchigiano». L’assessore ha dichiarato si recherà a breve nelle zone più colpite tra Sceggia-Pascelupo e Pietralunga: «Ci vengono segnalate diverse frane ma oggi c’è il sole e l’acqua sta defluendo. La realtà è che è sempre più difficile prevedere questi fenomeni localizzati».
Più pragmatici invece il segretario democratico dell’Umbria Tommaso Bori e del responsabile ambiente Maurizio Talanti, che, in una nota, aggiungono: “Quanto accaduto impone una riflessione sulla direzione e la forza da imprimere alla battaglia sui cambiamenti climatici. In poche ore, infatti, è caduto il doppio della pioggia che normalmente cade in un mese, portandosi via anche vite umane. Questo genere di calamità si manifesta con sempre maggiore frequenza e ci si impone di mettere l’agenda ambientale, con i temi del risparmio, della riconversione, dell’innovazione, in testa alle priorità dell’agenda politica del Paese.
“Serve uno sguardo di lungo periodo e servono finanziamenti, che ad oggi mancano su ogni settore, a partire dalla manutenzione del sistema di deflusso idraulico regionale, i cui reticoli principali sono di competenza della Regione e che a catena coinvolge strade e abitati”.
Si richiede lo stato di calamità
Considerati i disagi nell’eugubino, il sindaco di Gubbio, Filippo Mario Stirati, ha dichiarato: «Chiederemo lo stato di calamità naturale, nonché un grande sostegno da parte della Regione Umbria, visto che le situazioni di dissesto sono di competenza regionale: stiamo lavorando in queste ore sia insieme alla Provincia sia insieme alla Protezione Civile, ci sono famiglie e imprese in difficoltà, motivo per cui occorrono interventi straordinari e risorse straordinarie, per un territorio che è il più grande dell’Umbria e presenta problematiche enormi».
Richiesto lo stato d’emergenza anche dai consiglieri regionali della Lega Manuela Puletti e Valerio Mancini, che in una nota scrivono:«Siamo di fronte ad una emergenza straordinaria e come tale va contrastata con misure altrettanto straordinarie. Per questo motivo proporremo con un atto formale alla Giunta regionale di valutare la richiesta dello stato di emergenza per le zone dell’Altotevere dell’Umbria presso il Governo centrale, con particolare riferimento ai comuni di Pietralunga e Scheggia e Pascelupo, tra i più colpiti dall’evento atmosferico.
Le notizie che ci giungono anche in queste ore sono molto preoccupanti e tratteggiano la realtà di un territorio gravemente danneggiato dall’alluvione che ha provocato frane, smottamenti e allagamenti in vaste aree del nord dell’Umbria».
La nota congiunta di Porzi e Flora
Anche i consiglieri regionali di opposizione Donatella Porzi (Misto) ed Andrea Fora (Patto civico), in una nota congiunta esprimono la loro preoccupazione: “A seguito del maltempo che ha colpito violentemente, nelle ultime ore, anche alcuni territori umbri, tra i quali, in modo particolare il comune di Pietralunga, la Regione Umbria si attivi con immediatezza per chiedere lo stato di calamità naturale.
«Le autentiche bombe d’acqua che si sono susseguite nel corso delle ore serali di ieri e proseguite nella notte, oltre che colpire drammaticamente alcune località di confine con le Marche, hanno creato situazioni di grandissimo pericolo anche in diversi territori della nostra regione».
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