Leucemia, prodotte nuove cellule staminali che segnano la svolta per i trapianti

La nuova invenzione da grandi speranze per il futuro nella battaglia di una malattia come la leucemia

Lavinia Lalli
2 Min di lettura

Novità assoluta dal mondo scientifico. È in arrivo una nuova ipotetica terapia per la leucemia che per adesso lascia ben sperare. Da un recente studio è stato rilevato un importante effetto prodotto dalle nuove cellule staminali per il trapianto. La ricerca, seguita da scienziati di Melbourne ha dato esiti positivi per lo sviluppo di nuove cellule analoghe a quelle staminali umane. Questo progresso potrebbe rappresentare una grande svolta per tutti coloro affetti dal tumore del sangue che hanno inoltre disturbi da insufficienza da del midollo osseo. Gli esiti pubblicati sulla rivista Nature Biotechnology possono in futuro favorire le colture di cellule impiegate per i trapianti.


Le peculiarità della nuova invenzione

Lo studio è stato condotto dal Murdoch Children’s Research Institute e dopo un lungo studio i ricercatori hanno ricreato delle cellule staminali del sangue analoghe a quelle dell’embrione umano che avevano la capacità di produrre globuli rossi, bianchi e piastrine. Un’altra peculiarità di questa nuova creazione è che le cellule possono essere ottenute dal paziente stesso, dalle sue unità cellulari abbassando significativamente l’ipotesi di rigetto o reazioni avverse dannose. La possibilità di essere congelate prima dell’ infusione favorisce e facilità la loro conservazione.


I progetti futuri

L’esperimento, è stato svolto sui roditori con ridotta efficienza del sistema immunitario a cui sono state trapiantate le nuove cellule artificiali. Con il passare del tempo, i nuovi elementi introdotti hanno attecchito e sono entrate nella struttura del midollo osseo in modo attivo e funzionante. Da questo è emersa la creazione di corpuscoli del sangue simili a quelli prodotti da un trapianto delle staminali prelevate dal cordone ombelicale. Nei progetti prossimi verranno avviati i test clinici sugli esseri umani per verificarne la sicurezza che avranno una durata di 5 anni, termine di tempo entro cui verrà concluso lo studio. Grazie ai vantaggi riscontrati in fase di sviluppo, la nuova invenzione da grandi speranze per il futuro nella battaglia di una malattia ancora molto pericolosa come la leucemia.

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