Legambiente, nel 2023 record di reati a discapito delle coste italiane

Dalle violazioni amministrative, al ciclo illegale del cemento fino a quelli più comuni dei rifiuti, il mare inquinato e la pesca illegale

Lavinia Lalli
3 Min di lettura


Con la stagione estiva appena giunta al termine è tempo di bilanci. Da quanto emerge dal report “Mare Nostrum” condotto da Legambiente, il 2023 sarebbe stato disastrosamente colpito da reati a discapito delle coste italiane. I dati dimostrano un incremento significativo rispetto al 2022 per i danni causati all’ambiente stimandone +29,7% pari a 22.956 casi. Oltre alla violazioni amministrative, una parte importante è data dal ciclo illegale del cemento che incide sugli illeciti per il 45% relativi allo scorso anno. Non possono mancare tra i problemi quello dei rifiuti, del mare inquinato e della pesca illegale, occupando il podio di quelli più comuni.

L’intensificazione dei controlli


Come conseguenza le persone denunciate sono 25.545 nel 2023 in aumento rispetto al 2022 del +43%. I numeri sbalorditivi hanno quindi portato ad un intensificazione dei controlli e dell’azione repressiva. Lo conferma il numero delle persone arrestate arrivate a 204, +98,1% rispetto al 2022 oltre alla quantità di sequestri totalizzandone 4.026 pari al +22,8% di due anni fa. La diffusione degli illeciti è omogeneamente divisa sul tutto il territorio anche se le 4 regioni più colpite sono la Campania con ben 3.095 reati, la Sicilia con 3.061, seguita dalla Puglia che conta 3.016 violazioni e in fine la Calabria con 2.371. La situazione è mediamente simile nel Lazio e in Toscana.

Le proposte di Legambiente


Il fenomeno di entità enorme rappresenta una grande sfida da dover combattere. Per porre rimedio, Legambiente lancia un decalogo di proposte che vanno a centrare i quattro temi principali. Gli argomenti coinvolti di primaria importanza sono: la lotta all’abusivismo degli edifici, la lotta alla maladepurazione, i rifiuti e il contrasto della pesca illegale. Il Presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, dichiara che per far fronte al macro problema è necessario rafforzare il ruolo e l’attività delle istituzioni coinvolte. Dello stesso parere il Responsabile dell’Osservatorio ambiente e legalità di Legambiente, Enrico Fontana, che afferma che il ciclo illegale del cemento è l’enorme problema che affligge le coste italiane. Com’è riscontrato ogni anno dal report Mare Nostrum. Problema che colpisce principalmente le regioni al sud in particolare quelle di stampo mafioso. Per questo motivo si deve quindi intervenire, afferma Fontana, in modo deciso andando ad eliminare gli edifici non a norma.

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