Sin da bambino, Giuseppe sognava di lavorare a fianco di grandi maestri pasticceri e oggi, la sua arte la condivide con le sue bambine
Una passione nata da bambino e che da oramai 23 anni, è diventata la sua ragione di vita. Aveva 14 anni Giuseppe Porgo quando scoprì l’arte della pasticceria e in quella cucina, prima della mamma e poi di grandi maestri pasticceri, decise di dare seguito al genio creativo.
Oggi, Giuseppe lavora in una nota pasticceria reggina, al fianco del maestro Giovanni Logiudice, e qui, quotidianamente, dà sfogo alla sua fantasia e alla voglia di mettersi continuamente in gioco. L’amore, la ricerca e la dedizione per l’arte pasticcera, le ha trasmesse alle sue due splendide figlie, Martina e Sofia, già piccole ma bravissime pasticcere che, nei momenti di festa insieme al loro papà, si dilettano a creare buonissimi dolci.
“Questo è un mestiere che necessita di tanto amore, studio e tempo – afferma il giovane pasticcere –. Grazie agli insegnamenti del maestro Logiudice, apportiamo alla tradizione dell’arte pasticcera un’impronta moderna che mostra la costante voglia di sperimentare e ricercare materie prime sempre più innovative, salutari e gustose. Valorizziamo ogni nostra creazione culinaria esaltando i prodotti che ci hanno permesso di dar vita al dolce finito. Inoltre, è fondamentale per chi vuole lavorare in questo settore, puntare sulla formazione per crescere professionalmente ed umanamente”.
Giuseppe più volte sottolinea che per “fare un buon dolce sono importanti le materie prime, alla base delle sue creazioni ma anche, la rilettura di certe tradizioni che si sono affermate nel passato e che vanno rivisitate in chiave moderna”.
“Alle mie bambine che si affacciano per adesso con gioco e leggerezza a questo settore, dico sempre che si deve mangiare sano e bene ma, soprattutto, che per fare qualsiasi attività, si deve studiare – conclude il pasticcere -. Dopo tanti anni di duro lavoro, ho sperimentato che per creare un prodotto eccellente capace di incuriosire e stimolare il cliente, è necessario differenziarci e dare un’identità regalando a chi assaggia le nostre bontà, un momento di emozione. Fare il pasticcere mi permette di crescere, creare, dare spazio alla mia fantasia e spero che un giorno, le mie bambine, Martina e Sofia, siano felici ed orgogliose di ciò che fanno come lo sono io oggi. Passione e amore sono indispensabili per intraprendere questo tipo di lavoro che è impegnativo ma, molto gratificante”.
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