Israele conferma uccisione Deif, Gallant: “Fondamentale per sradicare Hamas”

Israele conferma la morte di Deif, il comandante militare di Hamas, e il ministro della Difesa israeliano Gallant commenta: "Hamas è un'organizzazione in disintegrazione, e i terroristi devono scegliere tra la resa e la morte"

Redazione
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L’esercito d’Israele – Israel Defense Forces – ha confermato che il comandante militare di Hamas Mohammed Deif è stato ucciso il 13 luglio nell’attacco vicino a Khan Younis. L’Idf ha dichiarato di aver ricevuto informazioni che confermano la sua morte. In quell’attacco è stato ucciso anche Rafa’a Salameh, comandante della Brigata Khan Younis di Hamas. Se la morte di quest’ultimo era stata subito confermata, quella di Deif non era ancora certa, infatti si pensava fosse ancora vivo. Ora però Israele dice di essere certo della sua morte. Secondo l’Idf Deif aveva pianificato e partecipato al massacro del 7 ottobre in cui sono state uccise 1200 persone nel sud d’Israele e rapite 251 persone portate in ostaggio a Gaza.

Israele, Gallant commenta l’uccisione di Deif

Per il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, l’uccisione del comandante militare di Hamas è un passo fondamentale per sradicare l’organizzazione palestinese che controlla Gaza. Sul social X il ministro ha postato una foto in cui cancella con un pennarello la foto di Deif da un grafico con la struttura del gruppo terroristico. La descrizione della foto è la seguente: “L’uccisione dell’assassino Muhammad Deif, il ‘Bin Laden di Gaza‘, il 13 luglio 2024, è un grande passo verso lo sradicamento di Hamas come organizzazione militare e governativa e verso il raggiungimento degli obiettivi della guerra che ci siamo prefissati”.

Israele, ministro della Difesa Gallant
Israele, ministro della Difesa Gallant

“L’operazione di alta qualità e precisione che è stata condotta è stata resa possibile dalla migliore cooperazione tra l’Idf e lo Shin Bet, e coloro che li guidano. I risultati dell’operazione chiariscono che Hamas è un’organizzazione in disintegrazione, e che i terroristi devono scegliere tra la resa e la morte. Il sistema di sicurezza perseguiterà i terroristi di Hamas – dai pianificatori del massacro del 7 ottobre agli esecutori – e non si fermerà finché la missione non sarà completata”, conclude.

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