Ddl Sicurezza, il giro di vite della Lega preoccupa le opposizioni: “Norme pericolosissime”

Dal divieto di consumo di cannabis light fino al Daspo urbano, passando per la castrazione chimica e il reato di occupazione abusiva, questi sono gli emendamenti presentati dalla Lega al ddl Sicurezza che preoccupano e agitano il centro sinistra

Redazione
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Nel corso della prossima settimana il disegno di legge sulla sicurezza potrebbe essere discusso in Aula. Un pacchetto di riforme che vedono protagonisti la cannabis light, la castrazione chimica per gli stupratori, il Daspo nelle piazze per le manifestazioni e molte altre contestate proposte. La maggior parte sono a firma Lega ed hanno fatto infuriare le opposizioni.

Ormai il centrosinistra sembra riuscire a compattarsi solo su ciò per cui è contrario e il ddl Sicurezza potrebbe essere il nuovo teatro di scontri tra maggioranza e opposizione. Dopo i grandi dibattiti, spesso ruggenti, sulle riforme dell’Autonomia e del Premierato ora gli emendamenti presentati al ddl Sicurezza potrebbero promettere una nuova crisi che, come sempre, potrebbe portare con sé qualche sorpresa. Si ipotizza che la discussione generale possa avvenire il prossimo giovedì 27 giugno, ma non si esclude che la discussione slitti alla settimana successiva.

Il disegno di legge era stato varato a novembre ma verrà discusso solo nei prossimi giorni. Le questioni da affrontare sono numerose, soprattutto per quanto riguarda le numerose modifiche presentate dalla Lega. Si teme che alcune di esse possano essere in contrasto con la Carta costituzionale italiana e che rappresentino un giro di vite troppo stretto su determinati reati. Il partito di Matteo Salvini, comunque, non sembrerebbe pronto a fare un passo indietro e il dibattito in Aula si preannuncia infuocato.

Ddl Sicurezza, gli emendamenti della Lega

Il disegno di legge sulla Sicurezza sembrerebbe raccogliere al suo interno la maggior parte dei temi cari alla Lega e a Fratelli d’Italia. In particolare, il disegno di legge preoccuperebbe le opposizioni per le nuove regolamentazioni troppo stringenti nei confronti di particolari reati. Dal Daspo urbano, previsto per le stazioni di trasporto pubblico anche a denunciati o condannati ma non in via definitiva negli ultimi cinque anni, e della castrazione chimica per coloro che hanno commesso reati di stupro.

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Valentina D’Orso (M5S)

Normative troppo dure che potrebbero ledere i diritti umani dei cittadini secondo le opposizioni, che ora sono sul piede di guerra. “Si tratta di norme scritte malissimo, pericolosissime, volutamente indeterminate e che lasciano un enorme spazio di discrezionalità alla Polizia giudiziaria” ha dichiarato la capogruppo pentastellata in commissione Giustizia Valentina D’Orso, riferendosi in particolare al reato di occupazione abusiva di una casa altrui.

La febbre securitaria della destra produce mostri: praticamente basta una denuncia negli ultimi 5 anni per alcuni reati, anche contro il patrimonio, per poter essere sottoposto al Daspo del questore, con la limitazione di diritti costituzionali” ha invece sostenuto il capogruppo di Avs in commissione Giustizia Devis Dori. Della stessa opinione anche il capogruppo dem in commissione Federico Gianassi che ha definito gli emendamenti della Lega “norme pericolose che criminalizzano il dissenso“.

Ddl Sicurezza, escluse le proposte contro l’omotransfobia

Se da un lato la maggior parte degli emendamenti proposti dalla Lega sembrano aver creato parecchio trambusto in Parlamento, maggioranza e opposizione potrebbero aver trovato una quadra su uno degli articoli, quello sulle bodycam agli agenti delle forze dell’ordine. Forse per motivi opposti, ma sia il centrodestra che il centrosinistra sembrerebbero essere d’accordo sulla proposta.

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Alessandro Zan (Pd)

Grandi esclusi dal disegno di legge sulla sicurezza sono la proposta del deputato del Pd Alessandro Zan che mirava a inserire nel testo la proposta a sua firma contro l’omostransfobia e la proposta dei pentastellati per abrogare il reato di rave party. Secondo il Movimento 5 Stelle, infatti, questo reato risulterebbe inutile visto che “in un anno e mezzo ci sono appena otto persone a processo e nessuna condanna“. La Lega ha invece ritirato l’emendamento sullo spaccio in strada, che quindi non sarà discusso in Aula.

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