Pronto a calcare il palco del teatro “Cilea” di Reggio Calabria, l’attore napoletano è un big di punta della kermesse artistica dell’Officina dell’Arte di Peppe Piromalli
“Il teatro è una grande scuola, una forma di spettacolo, la più difficile in assoluto ed è l’arte dei poveri perchè si fatica tanto, si guadagna poco, difficilmente si diventa famosi e per farlo, ci vuole un grande amore”.
L’istrionico attore napoletano Biagio Izzo quando parla del teatro tira fuori tutto il suo trasporto, rispetto e attenzione per uno dei “mestieri più belli e anche più difficile” ma se fatto con il cuore, passione e tanto studio, ti cambia la vita. Lo sa bene Biagio che, nonostante il successo, è rimasto sempre con i piedi ben saldi a terra, ha mantenuto nel tempo, un ottimo rapporto con il suo pubblico e forse, anzi sicuramente, il segreto del suo successo è proprio l’essere rimasto così com’è: un uomo gentile, preparato, altruista e tanto ironico.
Sabato 10 Dicembre, sarà il protagonista al teatro “Francesco Cilea” della kermesse artistica Officina dell’Arte del patron Peppe Piromalli con la sua travolgente commedia “Tartassati dalle tasse” per la regia di Eduardo Tartaglia, pièce divertente e che troverà ampio consenso dei cittadini più onesti alle prese con tributi e controlli amministrativi.
“Affronteremo problemi quotidiani come la gestione familiare, le tasse che, mai come in questo periodo, attanagliano tutti gli italiani – afferma l’attore e protagonista della storia Izzo -. Insieme ad Eduardo Tartaglia con il quale ho scritto il testo, abbiamo trovato un modo per esorcizzare temi ostici parlandone con leggerezza, con grande ironia e, alla fine, la gente si riconosce e ci ride sopra. La missione del comico è proprio questa: trattare argomenti duri, tosti ma con il sorriso sulle labbra”.
Biagio punzecchierà il suo pubblico sottoponendo un quesito al quale ancora oggi, non è stata trovata una risposta definitiva: “Come è possibile che due parole che da sole evocano così tanta bellezza, “Equità” e “Italia”, quando si uniscono si contraggono dolorosamente?“.
“Ridiamo e scherziamo su una quotidianità che ci appartiene, viviamo le stesse problematiche tra uffici, scartoffie e tasse da pagare eppure, a questa domanda non siamo riusciti a rispondere – continua l’attore partenopeo -. Il testo, che potrebbe sembrare frivolo, pone agli spettatori svariati argomenti di attualità cui si deve riflettere: la responsabilità sociale, il rapporto con i figli, il lavoro al Sud, la gestione dello Stato, la sanità e l’atteggiamento verso il diverso. E lo stesso protagonista Innocenzo Patanaro dice: “Io le tasse le pagherei ed anche volentieri. Se solo però poi, le cose funzionassero veramente. C’è chi nasce con la camicia e chi con il senso di colpa. Io non posso pagare le tasse al commercialista se non guadagno. Dovremmo creare una rivoluzione generale per tutto ciò“.
Ma la vera rivoluzione e qui l’affiatato cast di bravissimi interpreti capitanato da Izzo lo farà capire, è quella di restare uomini totalmente onesti, non quello di evadere le tasse per assicurarci qualcosa in più di quel che possiamo permetterci.
“Sono certo che questo spettacolo donerà tanti sorrisi, qualche ora di spensieratezza ma soprattutto, ci consentirà di riabbracciarci e stare di nuovo tutti insieme – conclude Biagio Izzo -. Abbiamo passato momenti brutti a causa della pandemia e poi, la guerra, gli scontri politici, l’arroganza umana ci ha allontanato dalla vera bellezza, dai buoni sentimenti e tornare a vivere l’arte, il teatro è, sicuramente, un buon inizio per vivere bene. Non vedo l’ora di essere a Reggio Calabria e ringrazio il direttore artistico dell’Officina dell’Arte che mi ha scelto ed inserito in un cartellone teatrale che non solo infonde gioia ma, restituisce quello che ci è stato sottratto in questi anni: la libertà di viverci, di vivere i luoghi di cultura”.
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