Per prevenire il rischio della diffusione della Dengue l’aeroporto di Fiumicino, su disposizione del Ministero della Salute, aumenta i controlli. L’emergenza proviene dai paesi del Sud America, come Brasile e Argentina, in cui c’è stato un allarmante aumento dei casi. Lo scopo delle autorità è quello di evitare che a zanzara vettore arrivi in Italia.
Allerta Dengue in Italia, le disposizioni del Ministero
Il provvedimento delle autorità aereoportuali arriva in seguito alle direttive del direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Francesco Vaia. L’avvertenza si riferisce ad una particolare specie di zanzara, la Aedes Aegipty, l’insetto vettore specifico del virus Zika ed anche del virus Dengue. Questa zanzara non è presente nel nostro territorio e l’obiettivo è quello di evitare che approdi in Italia.
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Le misure previste vanno dalla disinfestazione delle cabine degli aerei agli interventi di sorveglianza e sanificazione. All’aeroporto di Fiumicino sono stati installati dei cartelloni che riportano la firma del Ministero della Salute che suggeriscono consigli per i viaggiatori.
Sono già a lavoro le squadre mediche dello Spallanzani che informano che il vaccino contro la Dengue è stato “ordinato e arriverà la prossima settimana” all’Inmi Spallanzani di Roma. “Il vaccino sarà somministrato dall’Ambulatorio di Malattie tropicali – Travel clinic previa prenotazione al Cup dell’Istituto o scrivendo a prenotazioni.spallanzani@inmi.it. La visita e il costo del vaccino sono a carico dell’utente“, ha precisato l’Istituto Malattie Infettive all’Adnkronos Salute.
Allerta Dengue, i numeri
Rimane il problema della diffusione dell’epidemia che non dà cenni di rallentamento: nel 2023 sono stati registrati oltre 5 milioni di casi e nel solo mese di gennaio sono già stati superati i 600 mila contagi nel mondo, quindi la tendenza dello scorso anno è confermata. Nelle Americhe invece l’aumento dei casi è del 189% rispetto scorso anno e del 263% rispetto alla media dei 5 anni passati. Per quanto riguarda l’Italia nel 2023 sono stati registrati 362 casi: 280 importati e 82 autoctoni.
La brutta notizia è che la nostra zanzara tigre ha capacità di trasmissione della malattia, anche se in misura minore rispetto alla zanzara Aedes aegypti, diffusa nelle zone in cui la malattia è endemica. “I cambiamenti climatici potrebbero in futuro avere effetti sulla trasmissione in Italia, ma al momento non è possibile fare previsioni“, spiega Flavia Riccardo, medico epidemiologo del dipartimento di Malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità.
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