Elezioni presidenziali all’orizzonte in Ucraina. Il Presidente, Volodymyr Zelensky ha dato istruzioni per avviare i preparativi per il voto di questa estate, una volta che sarà entrato in vigore un cessate il fuoco totale che gli Stati Uniti auspicano di poter imporre entro Pasqua.
Secondo quanto riportato dall’Economist, il leader ucraino nel corso di una riunione la scorsa settimana dedicata al tema, avrebbe lasciato intendere di voler procedere rapidamente in modo da poter lasciare tempo all’opposizione di organizzarsi ed evitare che si crei margine per un disgregamento dell’unità nazionale. Entro il 5 maggio la Verkhovna Rada, il Parlamento monocamerale dell’Ucraina, sarà chiamato al voto per decidere se estendere o meno la legge marziale entrata in vigore subito dopo lo scoppio del conflitto con la Russia e che scadrà il prossimo 8 maggio.
Leggi Anche
E visto che non è possibile in Ucraina andare alle urne sotto legge marziale, l’abrogazione rappresenta la prima fase necessaria per avviare il processo elettorale. La normativa ucraina richiede un periodo di almeno 60 giorni per svolgere campagna elettorale, quindi la prima data utile sarebbe da calanderizzare nel mese di luglio. Alcune fonti citate dal settimanale britannico spiegano invece che la campagna dovrebbe durare almeno tre mesi. Un periodo che le autorità elettorali avrebbero indicato al parlamento per ricostruire le liste elettorali nel mezzo della guerra, nonché per aggiornare i registri elettorali.
Il nemico giurato di Zelensky e leader del più grande partito di opposizione dell’Ucraina, l’ex presidente Petro Poroshenko si espresso in merito prevedendo che le elezioni potrebbero arrivare “in qualsiasi momento tra agosto e ottobre“. Secondo alcuni funzionari, la volontà dell’attuale leader di voler procedere rapidamente sarebbe in verità una “strategia” per cercare di cogliere di sorpresa i rivali con le lezioni di luglio, sperando che un calendario ristretto possa permettere di candidarsi senza opposizioni.
Stando a quanto sostenuto dalla fonte, si tratterebbe di una svolta che non gioverebbe solo a Zelensky, ma considerando le attuali condizioni, “una lunga campagna farebbe a pezzi il Paese“. Tra le altre cose, si discute anche della possibilità di usare l’applicazione del Governo, Diia, per consentire ai soldati al fronte e agli sfollati di votare.
La presa di Bucha, Zelensky: “Non perdoneremo mai i crimini di guerra russi”
A tre anni dalla scoperta del massacro di civili operato dalle forze russe a Bucha subito dopo l’inizio della guerra, sono ancora 33 i residenti della cittadina alle porte di Kiev ancora detenuti in Russia. Completamente isolati dall’esterno senza la possibilità di comunicare, come denunciato dalla Media Initiative for Humans Rights, i detenuti in questioni sarebbe sono una piccola parte dell’attività russa di far scomparire forzatamente i civili ucraini. Si tratterebbe di un gesto definito da un rapporto del Consiglio per i Diritti Umani dell’Onu, “diffuso e sistematico”.
“Il mondo ha visto cos’è veramente l’occupazione russa: persone uccise in strada, persone torturate, tombe nei cortili delle case. Da allora, nessuno può dire di non sapere cosa sta difendendo l’Ucraina“, ha dichiarato Zelensky nel ricordo del terzo anniversario della riconquista di Bucha, rendendo omaggio agli ucraini che sono rimasti uccisi in guerra ed esprimendo gratitudine ai soldati che ancora combattono.
Le forze ucraine ripresero il controllo delle cittadine di Bucha e Irpin a nord-ovest di Kiev alla fine di marzo 2022, mentre i soldati russi rinunciavano al tentativo di prendere la capitale. Da quel momento testimoni raccontarono delle atrocità delle truppe di invasione, fra stupri, torture e omicidi di massa di civili, con i cadaveri lasciati per strada. Un insieme di accuse sempre negate da Mosca. Secondo le autorità ucraine a Bucha furono uccise più di 1.400 persone, tra cui 37 bambini, e più di 175 persone furono ritrovate in fosse comuni e camere di tortura.
Fra i rapiti, figurerebbe Vladyslav Popovych, ferito a una gamba da militari di Mosca mentre era in ginocchio e con le mani alzate a un posto di blocco il due marzo del 2022, e poi scomparso. A testimoniare il caso è la madre, Tetyana che ha scoperto solo mesi dopo che era detenuto in un carcere a Kursk, dopo aver fatto domanda al ministero della Difesa russo. L’accusa formalizzata da Mosca nei confronti dell’uomo riguarda l’aver opposto resistenza all’operazione militare speciale russa.
© Riproduzione riservata