Zelensky critica gli Usa, dà consigli all’Ue e chiede più spazio: Kiev si prepara a Riad

Le trattative si stanno svolgendo nel palazzo reale di Diriyah, parte del complesso di Albasatin, alla presenza delle squadre di negoziatori Usa e russe. In occasione dei colloqui si è espressa anche la Cina, sottolineando l'auspicio che "tutte le parti possano prendervi parte"

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I colloqui tra Russia e Stati Uniti a Riad, in Arabia Saudita, hanno avuto inizio intorno alle 9, ora italiana, in uno dei palazzi della famiglia reale saudita. Si tratta di Diriyah, parte del complesso di Albasatin. Il giorno tanto atteso è dunque giunto e, come preventivato, nessun negoziatore dell’Unione europea è presente al tavolo dei lavori. Ieri, a Parigi, il presidente Emmanuel Macron ha convocato alcuni leader europei, compresa Giorgia Meloni, per discutere di una possibile risposta alle trattative di Donald Trump.

Nonostante gli appelli dell’Unione europea, comunque, le squadre di Russia e Usa hanno dato inizio ai colloqui di pace, alla presenza del segretario di Stato Usa Marco Rubio e del ministro degli esteri russo Sergei Lavrov. lasciando fuori dalla porta sia i diretti interessati, gli ucraini, sia i loro principali alleati. Kirill Dmitriev, capo del Fondo per gli investimenti diretti russi e uno dei negoziatori con la delegazione russa a Riad, ha dichiarato che i primi progressi nelle relazioni economiche tra Mosca e Washington sono attesi “entro i prossimi due o tre mesi“.

Inoltre, secondo il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, le trattative in corso in Arabia Saudita, non avranno alcun tipo di impatto sulla cooperazione tra Mosca e Teheran. “La Russia è pronta ad aiutare l’Iran a risolvere i problemi legati al suo programma nucleare“, ha infatti aggiunto Peskov. Sui colloqui in corso si è poi espressa anche la Cina, sottolineando l’auspicio che “tutte le parti possano prendervi parte“.

Volodymyr Zelensky, intervistato dall’emittente tedesca Art, ha rivolto parole dure agli Stati Uniti, criticando il loro rapporto con la Russia. Il presidente ucraino ha infatti rimproverato gli Usa affermando che “oggi dicono cose molto gradite a Putin”. Secondo Zelensky, il problema principale risiede proprio in questo tentativo di asservimento e la sensazione è quella che gli statunitensi “vogliano compiacere” la Russia con le loro azioni.

Zelensky e il rapporto con l’Europa

Nel corso dell’intervista, Zelensky ha affrontato anche diversi temi riguardanti l’Europa, tra i quali le sue attuali capacità militari. Nonostante sia aumentata la prontezza, in termini di forza delle truppe, della flotta, ma anche dell’aeronautica, l’Europa sarebbe debole.

Per il presidente ucraino l’Ue si sarebbe mossa troppo lentamente rispetto a Donald Trump e si presenterebbe ora l’ipotesi che non possa recuperare il terreno perduto. Un’idea per invertire la direzione sarebbe quella di nominare un rappresentante europeo che possa essere al pari dei leader di Ucraina, Russia e Stati Uniti. Secondo quanto dichiarato dal vice capo dell’ufficio presidenziale ucraino, Ihor Zhovka, la decisione “deve essere presa rapidamente”.

Si tratta di una sorta di assist, che giunge a poche ore dall’indiscrezione secondo cui al vertice informale di Parigi i leader Ue possano decidere di eleggere Angela Merkel, ex cancelliera tedesca, proprio per questo ruolo. Al momento si tratta solo di una possibilità, tra l’altro non confermata, che per divenire realtà dovrebbe trovare l’accordo dei 27 Stati membri e soprattutto della diretta interessata.

Continua il tour del presidente ucraino

Volodymyr Zelensky, intanto, dopo essere stato a Monaco, continua il suo tour per cercare nuovi appoggi per fronteggiare la Russia. Nella giornata di domani sarà ad Ankara per un incontro con Recep Tayyip Erdogan, mentre mercoledì volerà in Arabia Saudita, nello stesso giorno in cui si svolgerà l’incontro tra gli inviati Usa e russi.

Secondo quanto riferito dallo stesso leader di Kiev, anche la Cina avrebbe aumentato il suo interesse per le sorti dell’Ucraina. Gli indizi sembrano trovare conferma anche dall’incontro tra il ministri degli esteri di Ucraina e Cina a margine della conferenza di Monaco.

L’irritazione del leader ucraino e il ruolo di Keith Kellog

Dagli Emirati Arabi Uniti arrivano forti le parole di Volodymyr Zelensky. Secondo quanto dichiarato, l’Ucraina non riconoscerà alcun accordo tra Russia e Stati Uniti senza l’approvazione del leader ucraino. Tutto ciò funge da risposta al fatto che Kiev abbia appreso che le delegazioni di Mosca e Washington si sarebbero incontrate a Riad nella giornata di domani. Un segno che le due potenze mondiali siano al lavoro in una direzione che non sembra coinvolgere l’Ucraina.

Su questa delicata vicenda si è espresso Keith Kellog, inviato speciale Usa per il conflitto. Nel corso dell’incontro nella giornata di oggi con Mark Rutte, segretario generale della Nato, ha rassicurato l’Ucraina affermando che “nessuno imporrà un accordo preconfezionato”. Secondo quanto raccolto dalle indiscrezioni, Kellog ha inoltre sottolineato che “la decisione ultima sul futuro dell’Ucraina resta all’Ucraina”.

Lo stesso inviato speciale degli Stati Uniti si recherà a Kiev con Zelensky. Sono tanti, però, i dubbi sulla figura di Keith Kellog. L’ex generale, infatti, non rientra nelle delegazione dei negoziatori e ci si domanda se abbia l’appoggio di Donald Trump oppure no.

Inoltre, a margine dell’incontro con il Consiglio Atlantico, Kellog ha voluto rassicurare gli alleati della Nato, sostenendo che il loro punto di vista sarà preso in considerazione. Allo stesso tempo, la partecipazione dell’Europa non sembra al momento una pista percorribile nei negoziati tra Russia, Ucraina e Stati Uniti.

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