Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato intervistato da Radio Ucraina a quasi 1000 giorni dall’inizio del conflitto con la Russia. Nell’intervista, che è stata citata dall’agenzia Ukrinform, ha dichiarato che il suo paese è più preparato ad affrontare l’inverno rispetto agli anni precedenti e ha parlato dei negoziati per la pace e della presenza del suo omologo russo, l’avversario Vladimir Putin. Infine ha dichiarato che l‘Ucraina “deve fare di tutto per porre fine alla guerra nel 2025 attraverso la via diplomatica” ma partendo da una “Ucraina forte”.
Zelensky: l’inverno in Ucraina
Il presidente ucraino guarda con un certo ottimismo l’arrivo dell’inverno rispetto al passato. “Siamo sicuramente meglio preparati per l’inverno che in qualsiasi altro momento della guerra”, ha dichiarato, aggiungendo che è stata compiuta una “decentralizzazione della rete energetica”, nonostante i gravi danni inflitti dagli attacchi russi. Comunque ci si aspetta che la Russia “continui a condurre attacchi combinati” per “provocare blackout“, ha ricordato, citando l’intelligence ucraina. Zelensky ha anche parlato degli accordi con i paesi alleati per i missili di difesa aerea: “Non parlerò di numeri, ma oggi siamo in un’ottima posizione per quanto riguarda gli accordi sui missili Patriot, Nasams, Iris-T e molti altri sistemi di difesa aerea”.
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La telefonata tra Scholz e Putin e il ruolo della Russia nei negoziati
Zelensky ha commentato la storica telefonata che c’è stata ieri tra il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente russo Vladimir Putin, che arriva dopo quasi due anni di silenzio diplomatico. Nel colloquio telefonico Scholz ha invitato Mosca a ritirare le truppe dal territorio ucraino e ha chiesto a Putin di avviare negoziati diretti con Kiev per raggiungere una pace giusta e duratura.
Il presidente russo ha ribadito che qualsiasi accordo di pace deve riflettere le “nuove realtà territoriali” e ha attribuito la crisi attuale alle “politiche aggressive della NATO”. Putin ha inoltre sottolineato che gli interessi di sicurezza della Russia devono essere rispettati in ogni negoziato e ha evidenziato gli sforzi di Mosca per “allentare la tensione e trovare soluzioni pacifiche”.
Il presidente ucraino ha condannato la telefonata perché in questo modo “si consente a Putin di uscire dall’isolamento e si apre un vaso di Pandora, altri leader ora potrebbero chiamarlo”. Si è chiesto “come possono esserci trattative semplicemente con un assassino? Se parliamo con Putin e non siamo rafforzati nelle condizioni in cui ci troviamo non si tratta di una pace giusta”, ha affermato.
Zelensky ha inoltre dichiarato che “è vantaggioso per il presidente russo sedersi al tavolo dei negoziati, ma non è vantaggioso per lui negoziare. È invece vantaggioso per lui negoziare solo su determinate condizioni (che sarebbero) la capitolazione da parte dell’Ucraina, ma nessuno glielo permetterà”. Secondo lui, Putin non cerca la pace. Sedersi a un tavolo di negoziati sarebbe redditizio per Mosca solo perché significherebbe “mettere fine all’isolamento politico costruito dall’inizio della guerra”. Ma il suo scopo sarebbe solo quello di tornare a dialogare e non quello di mettersi d’accordo per la pace.
Il rapporto con Trump
Ha poi parlato del rapporto con la nuova amministrazione statunitense capeggiata dal presidente eletto Donald Trump. “La posizione di Trump è molto importante, l’atteggiamento dell’America verso di noi è molto importante” e gli americani “oggi sono dalla parte di Kiev”.
Già ieri in un’intervista a Suspilne, il presidente ucraino aveva dichiarato che “sotto l’amministrazione del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, la guerra della Russia contro l’Ucraina finirà prima, anche se non esiste una data esatta”. Aveva assicurato che con il tycoon si è sviluppata “un’interazione costruttiva”, parlando della richiesta fatta dal neo presidente degli Usa di partecipare ai negoziati con la Russia. “Siamo un Paese indipendente. E noi durante questa guerra abbiamo dimostrato che la retorica del ‘siediti e ascolta’ non funziona“.
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