I funerali di Papa Francesco, che si svolgeranno il prossimo 26 aprile alle 10 del mattino, potrebbero divenire il teatro di incontri politici cruciali all’interno di una situazione geopolitica piuttosto particolare. Già da ieri, ovvero quando il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato la sua partecipazione alla esequie, in Italia e all’estero si è iniziato a vociferare di un possibile incontro tra il titolare della Casa Bianca e la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, per discutere della complessa situazione dei dazi.
Al momento non vi sarebbe nulla di confermato, come sottolineato dai portavoce della commissione, ma sembrerebbe che una nuova ipotesi si stia stagliando all’orizzonte. Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha annunciato di voler “incontrare Donald Trump in Vaticano questa settimana“. L’occasione, dunque, sarebbero proprio i riti funebri del Pontefice, a cui prenderanno parte entrambi i leader.
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Zelensky lo ha dichiarato nel corso di un briefing con i giornalisti, in cui ha anche sostenuto che Kiev non starebbe ricevendo alcun tipo di nuovo aiuto economico o bellico dagli Stati Uniti. “Non ho ancora avuto l’opportunità di raggiungere un accordo con gli Stati Uniti su nuovi aiuti o dettagli da discutere“, ha infatti annunciato, chiarendo che il suo Paese sta ricevendo solamente l’assistenza concessa dal precedente presidente, Joe Biden.
Zelensky: “Dopo tregua saremo pronti a negoziare direttamente con Mosca”
Inoltre, sempre secondo il leader di Kiev, al momento gli Usa non avrebbero ancora dato una risposta certa alla proposta ucraina di acquistare dieci sistemi di difesa aerea Patriot da Washington. In ogni caso, il presidente della Nazione invasa ha dichiarato che l’Ucraina è pronta a procedere con negoziati diretti con Mosca, ma solo a seguito di un cessate il fuoco prolungato. “Saremo pronti a sederci al tavolo il qualunque formato“, ha spiegato, cercando nuovamente di spingere la controparte a procedere con un atto che sia realmente significativo.
Lo scorso sabato, a poche ore dall’arrivo della Pasqua cattolica, il presidente russo, Vladimir Putin, aveva infatti annunciato una tregua di 30 ore, per permettere ai fedeli di trascorrere in tranquillità la giornata. Sin da subito, però, entrambe le parti non avrebbero prestato fede alla promessa, proseguendo gli attacchi. Zelensky ha criticato la mossa russa, sostenendo che un reale cambiamento in questo conflitto è possibile solo con un cessate il fuoco di almeno un mese, necessario a procedere nella giusta direzione nei confronti dei negoziati.
L’Ucraina ha quindi proposto a Mosca di procedere con una tregua di almeno un mese sugli attacchi con droni e missili a lungo raggio contro infrastrutture civili. Putin ha risposto che Mosca è disposta ad analizzare la proposta e non ha escluso colloqui “bilaterali” tra Russia e Ucraina. La Russia, comunque, continua a frenare sulle aspettative di un risultato in tempi brevi sul dialogo con Washington e Kiev, come sottolineato da Yuri Ushakov, consigliere del presidente Vladimir Putin.
Questa settimana Witkoff torna in Russia
Atteso per questa settimana un quarto viaggio di Steve Witkoff, l’inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente, a Mosca. Lo ha annunciato Ushakov, chiarendo che la visita dello statunitense servirà a spiegare a Mosca il pacchetto di proposte che nei prossimi giorni sarà discusso a Londra tra Usa, Ue e Ucraina. Alcune fonti hanno ipotizzato che, in caso di accordo, gli europei potrebbero inviare forze di peacekeeping in Ucraina, possibilità a cui la Russia si è sempre categoricamente opposta.
Il vertice avrà inizio domani a Londra e, come sottolineato da un portavoce della commissione europea, dovrebbe avere lo stesso formato dell’incontro che si è svolto a Parigi. Al momento, comunque, non si hanno ulteriori informazioni su quanto si svolgerà nel corso di questo incontro.
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