Zaporizhzhia, in fiamme la centrale nucleare: Russia e Ucraina si accusano a vicenda

Non sembrerebbero esservi pericoli legati alla radioattività, ma l'agenzia per l'energia nucleare delle Nazioni Unite controlla regolarmente la situazione

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L’opinione pubblica internazionale deve risolvere l’ennesimo giallo che si è verificato in Ucraina, durante la guerra contro la Russia. Chi è stato ad attaccare la centrale nucleare di Zaporizhzhia, mettendo in serio pericolo la salute di gran parte dell’Europa? La risposta ancora non esiste, visto che Mosca e Kiev continuano a rimbalzare accuse l’una contro l’altra. Le fiamme sono divampate nella tarda serata di ieri ed immediatamente i timori per un incidente nucleare si sono accesi in tutto l’Occidente.

Sembrerebbe, però, che non vi siano state perdite radioattive, per cui la situazione al momento è sotto controllo e non è preoccupante. L’agenzia per l’energia nucleare delle Nazioni Unite controlla regolarmente la situazione e ha confermato che al momento non ci sono problemi, ma ha richiesto che la sua squadra avesse “accesso immediato alla torre di raffreddamento per valutare il danno“.

Russia, Vladimir Putin
Il presidente russo Vladimir Putin

I combattimenti tra Russia e Ucraina proseguono sul territorio russo, tanto che le autorità del Cremlino hanno confermato che le milizie di Kiev sono riuscite a penetrare nel Paese per circa 30 chilometri. Un cambio repentino di strategia, che secondo Zelensky è necessario a “spingere il conflitto in territorio russo“, anche se le rappresaglie di Mosca continuano a colpire al di là del confine.

Non solo Zaporizhzhia: le novità dell’invasione ucraina

Un comunicato delle forze armate di Mosca ha confermato che le truppe ucraine hanno avanzato fino alle città di Tolpino, Juravi e Obsochi Kolodez, tre città nell’entroterra russo. Il Cremlino ha dunque dato avvio alla sua risposta, bombardando e inviando contingenti di altre zone di combattimento. Una sorta di assist agli obiettivi dell’Ucraina, che ha dichiarato che il suo intento è quello di “estendere le posizioni del nemico, infliggere il massimo delle perdite, destabilizzare la situazione in Russia, dimostrando che essi sono incapaci di difendere i propri confini“.

Ciò che è importante, dunque, è combattere, seppur sul territorio russo. Sono 76mila le persone evacuate dalle nuove zone di guerra e sarebbero 18 i droni ucraini distrutti nella notte, di cui 11 proprio sulla Regione di Kursk. Mosca ha annunciato che nei prossimi giorni potrebbe mettere in atto una risposta severa” nei confronti di Kiev.

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