Westminster: topi, perdite e freddo, nessuno vuole più lavorarci

I lavoratori preferiscono lo smartworking, per evitare il freddo e il rischio di ferite provocate dalla caduta di pezzi di muro o di tetto; nessuna restaurazione prevista prima delle prossime elezioni

Redazione
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Il Palazzo di Westminster, sede della Camera dei comuni a Londra, si sta trasformando nel castello del Conte Dracula. Il riscaldamento funziona a giorni alterni e non in tutte le ore del giorno, i muri perdono pezzi e dal tetto cadono schegge di vetro. Così raccontano i lavoratori che quotidianamente vivono le difficoltà di Westminster che si sta trasformando nell’incubo di ogni politico inglese.

Il palazzo sta iniziando a subire i segni del tempo e dalla mancata manutenzione, che infastidiscono sempre di più i suoi abituali frequentatori. Questi da mesi hanno iniziato a preferire lo smartworking, praticato dalla comodità della loro abitazione dove non rischiano di subire il freddo, né di essere colpiti dai detriti di Westminster.

Westminster, le mancate ristrutturazioni si fanno sentire

Ci sono numerosi problemi con l’edificio del Parlamento. Ci sono crepe causate dal peso delle diverse migliaia di persone che ci lavorano, e la parte più antica del palazzo non era stata costruita per questo” ha dichiarato Jenny Symmons, presidente del sindacato Gmb che rappresenta il personale che lavora con i deputati.

Insomma, sembrerebbe che Westminster stia crollando sotto il peso dei suoi lavoratori, gli stessi a cui la sua vecchiaia sta creando insormontabili problemi. Il leader laburista Keith Starmer ormai ha deciso di lavorare per la maggior parte della settimana dal quartier generale del suo partito, che si trova in un edificio moderno nel centro di Londra. Lì, ovviamente, per il leader non ci sono problemi di riscaldamento o di altro tipo.

Le problematiche di Westminster derivano, oltre che dal peso di chi lo frequenta ogni giorno, anche dalle mancate ristrutturazioni. L’ultimo lavoro di restauro, infatti, è avvenuto prima della Seconda Guerra Mondiale, per cui i cedimenti della struttura sono più che giustificati. Inoltre, il rischio di incendi e crolli gravi si fa sempre più probabile, eppure non è possibile una nuova ristrutturazione prima delle prossime elezioni.

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