Via libera alla Commissione Ue, ma Von der Leyen registra il peggior risultato di sempre

La seconda Commissione Von der Leyen è stata approvata dal Parlamento Ue con un dato pari al 51,39% degli aventi diritto, il peggior risultato di sempre nella storia europea

Redazione
9 Min di lettura

Il Parlamento europeo ha approvato la nuova Commissione di Ursula von der Leyen con 370 voti a favore, 282 contrari e 36 astenuti. La presidente Ue a luglio aveva ottenuto il mandato a formare la Commissione con 401 sì. Questa mattina, prima dell’approvazione, von der Leyen ha fatto un discorso di presentazione del suo team e ha parlato delle priorità del suo prossimo mandato.

Von der Leyen: la libertà in Europa

La presidente della Commissione europea ha iniziato il suo discorso ringraziando il Collegio uscente, prima di presentare il nuovo team. Von der Leyen ha sottolineato il fatto che nel 2019, “nessuno avrebbe potuto immaginare cosa avrebbe dovuto affrontare l’Europa. E non avrei potuto immaginare un team così dedicato e instancabile da affrontare tutto questo”.

La libertà per l’Europa, ha precisato, oggi come in passato, “non sarà gratuita”. Per raggiungerla si dovranno prendere delle scelte difficili, si dovrà investire “nella nostra sicurezza e prosperità”. E è necessario che i paesi dell’Unione restino “uniti e fedeli ai nostri valori. Trovare il modo di lavorare insieme e superare la frammentazione”.

Si è riferita ai parlamentari, che nelle scorse settimane hanno lavorato duramente per analizzare ogni membro del Collegio per testarne l’idoneità. “So che non è stato facile. Ma superare le divisioni e forgiare compromessi è il segno distintivo di ogni democrazia viva. E il mio messaggio oggi è che vogliamo lavorare con voi in questo spirito” ha dichiarato. Ha sottolineato la forte volontà di lavorare con tutte le forze democratiche pro-europee in questa Camera: “Lavorerò sempre dal centro. Perché tutti vogliamo il meglio per l’Europa e il meglio per gli europei. Quindi ora è il momento di unirci”.

Sicurezza e difesa

Per la presidente della Commissione “l’Europa deve assumere un ruolo più forte”, dato il momento storico fatto di guerre e conflitti. L’Unione deve far di tutto per contribuire a terminare la distruzione e la perdita di vite umane. E in questo contesto è necessario rafforzare la sicurezza. “Multilateralismo e partenariati, sviluppo sostenibile e aiuti umanitari, sicurezza e diritti umani sono più importanti che mai e continueranno a essere il fulcro della nostra azione esterna” ha annunciato. Si è poi riferita a Kaja Kallas, l’Alto rappresentante e vicepresidente, che “è la persona giusta al momento giusto per la diplomazia e gli interessi dell’Europa nel mondo”.

Sulla spesa per la difesa, ha portato all’attenzione che se la Russia spende fino al 9% del suo Pil, l’Europa spende in media l’1,9%. Quindi ha commentato che in questo “c’è
qualcosa di sbagliato. La nostra spesa per la difesa deve aumentare. E abbiamo bisogno di un mercato unico della difesa“.

La competitività e il green deal

Von der Leyen ha sottolineato che la libertà e la sovranità europee dipendono dalla forza economica dell’Unione, la sicurezza europea dipende dalla capacità di competere, innovare e produrre e che il modello sociale europeo dipende da un’economia in crescita mentre si affronta il cambiamento demografico. Per questo ha detto di aver chiesto a Mario Draghi di delineare delle linee guida e ha aggiunto che “la sua diagnosi è stata netta e la sua tabella di marcia per l’azione altrettanto ambiziosa. Molte delle sue proposte sono state riprese nelle lettere di missione”. Il suo piano è stato approvato nel Consiglio Ue all’inizio di novembre.

Ha spiegato quindi che la prima iniziativa che porterà avanti la nuova Commissione sarà una Bussola della Competitività, che “sarà la cornice del nostro lavoro per il resto del mandato”. E che si baserà su tre pilastri proprio del rapporto Draghi: chiudere il divario d’innovazione con gli Stati Uniti e la Cina, attuare un piano comune per la decarbonizzazione e la competitività e aumentare la sicurezza e la riduzione delle dipendenze. “Questa dovrà essere una Commissione per gli investimenti. Per sbloccare i finanziamenti necessari per la transizione verde, digitale e sociale” ha aggiunto.

Fondamentali per la presidente saranno gli investimenti pubblici. “Il nostro bilancio è spesso troppo complesso, finanziando la stessa cosa in programmi diversi e in modi diversi. Dobbiamo concentrarci molto di più sull’investimento nelle nostre priorità” ha dichiarato, sottolineando di aver incaricato Piotr Serafin di dare forma al nostro prossimo Qfp. Per Von der Leyen “lavorerà per garantire che l’Europa abbia i mezzi per realizzare le sue ambizioni”.

Ma sono vitali anche gli investimenti privati, dato che la spesa aziendale per la ricerca e sviluppo in Europa rappresenta circa l’1,3% del Pil. Questo non basta, quindi, ha affermato, “abbiamo proposto un’Unione europea per il risparmio e gli investimenti”.
Il compito è stato affidato a Maria Luis Albuquerque, “che aiuterà a garantire che le aziende europee possano trovare il capitale di cui hanno bisogno qui in Europa”.

La presidente della Commissione ha spiegato che se “la quota globale di domande di brevetto dell’Europa è pari a quella degli Stati Uniti e della Cina”, solo un terzo di questi viene sfruttato commercialmente. Quindi se l’Europa potrebbe essere considerata più o meno brava degli Stati Uniti nella creazione di start-up, quando si tratta di creare nuove imprese, “facciamo molto peggio dei nostri concorrenti“. “Dobbiamo rendere più facile la crescita in Europa” ha commentato.

Sul punto del Green Deal dell’Ue la presidente della Commissione ha ricordato di averlo lanciato 5 anni fa e ha ribadito che verrà mantenuta la strada percorsa. Ha aggiunto che per avere successo in questa transizione, “dobbiamo essere più agili, accompagnare meglio le persone e le aziende lungo il percorso” e puntare tutto sui punti di forza dell’Unione: le industrie, le piccole e medie imprese, gli innovatori e i lavoratori. Ha poi ricordato che nei primi 100 giorni di mandato presenterà il Clean industrial deal.

La presidente ha parlato poi di Teresa Ribera Rodriguez, la prima vicepresidente esecutiva “per una transizione pulita, giusta e competitiva”. La spagnola è stata definita da von der Leyen come “ben preparata per garantire che abbiamo una politica di concorrenza moderna per sostenere le nostre ambizioni. È una vera e devota europea. E insieme, lavoreremo sempre per l’interesse europeo”.

Automotive e Fitto

Sulla crisi del settore automotive ha annunciato di aver convocato un dialogo strategico a sua guida in cui si parlerà del futuro del settore in Europa. Ha specificato che verranno riuniti tutti gli stakeholder in modo da portare avanti un dialogo costruttivo e “progettare soluzioni insieme mentre questo settore attraversa una transizione profonda e dirompente”. Ha affermato che l’industria automobilistica europea è per l’Unione un orgoglio, sottolineando che milioni di posti di lavoro dipendono da essa. Quindi “insieme dobbiamo assicurarci che il futuro delle automobili continui a essere realizzato in Europa”.

Von der Leyen ha dichiarato che un’altra priorità è quella di “affrontare le sfide che le regioni si trovano ad affrontare, dai cambiamenti demografici al cambiamento climatico, fino alla necessità di infrastrutture moderne”. Questo è il compito della Coesione e delle riforme che ha affidato, come vicepresidente esecutivo, a Raffaele Fitto.

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