Spagna, miracolo nel parcheggio sotterraneo: nessuna vittima, i morti restano 217

Nonostante l'allarme lanciato dai vigili del fuoco, sembrerebbe che non sia stata trovata nessuna vittima nel parcheggio sotterraneo del centro commerciale di Aldaya, in Spagna; intanto si teme per le prossime piogge che potrebbero peggiorare la situazione nel Paese

Redazione
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I sommozzatori e i vigili del fuoco, impegnati nelle ricerche di corpi nell’enorme parcheggio sotterraneo del centro commerciale Bonaire, ad Aldaya, hanno dato notizie confortanti al governo spagnolo. Sembrerebbe che le 60 auto presenti siano in realtà vuote, per cui sembrerebbe che non vi siano vittime nella struttura. ”Da ieri pomeriggio siamo riusciti a entrare con canoe, barche, droni e a piedi”, ha spiegato uno dei vigili del fuoco alla testata El Paìs, sottolineando che il parcheggio è stato quasi del tutto svuotato dall’acqua, che ora è ferma a meno di un metro di altezza.

Al momento, il ministro dell’Interno Fernando Grande Marlaska ha dichiarato che non è possibile quantificare un numero esatto di dispersi. “È difficile da determinare ed è meglio non fissare una cifra” ha sostenuto, riprendendo le parole pronunciate il giorno successi alla terribile alluvione che ha colpito Valencia e le città vicine. Al momento, comunque, sembrerebbe che il numero dei morti sia fermo a 217, di cui 214 nella provincia di Valencia e le altre a Castilla La Mancia e in Andalusia.

Spagna, gli aggiornamenti sull’alluvione

Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha annunciato questa mattina in una dichiarazione ufficiale che invierà altri 10mila uomini per fronteggiare le disastrose conseguenze delle alluvioni che hanno colpito la Comunità valenciana tra il 29 e il 30 ottobre. Il premier ha parlato dopo aver presenziato alla riunione del comitato di crisi dal Palazzo della Moncloa, residenza ufficiale del capo del governo. La situazione è così preoccupante che è considerata la “seconda inondazione che ha registrato più vittime dall’inizio del secolo”: al momento il bilancio dei morti è di 211.

La situazione dispersi, intanto, sembra sempre più tragica. Una donna è stata miracolosamente trovata viva dopo che è rimasta intrappolata per ben tre giorni nella sua auto, abbandonata in fondo ad un sottopassaggio a Benetusser, uno dei centri più colpiti dalle piogge a Valencia. Inoltre, nel parcheggio sotterraneo di un centro commerciale sembrerebbe che siano nascosti diversi cadaveri. Lo avrebbero confermato i sommozzatori militari della Ume che sono riusciti ad entrare nel parcheggio ed hanno scoperto “un cimitero“.

L’emergenza spagnola non sembra essersi ancora conclusa. L’Agenzia meteorologica statale ha infatti emesso un'”allerta arancione” nelle zone alluvionate del Paese, in quanto nelle prossime ore sono attesi “temporali molto forti” e “grandi accumuli di pioggia“. Nello specifico le zone più colpite saranno quelle di di Tarragona, nella costa interna settentrionale e settentrionale di Castellón e sulla costa settentrionale e meridionale di Valencia. Proprio in quest’ultima città oggi è prevista la visita del re Felipe VI e della regina Letizia.

Le dichiarazioni di Sanchez sull’alluvione a Valencia

Sanchez ha annunciato l’arrivo di nuovi uomini a Valencia spiegando che “la regione richiede più militari, macchine, finanziamenti”, per fronteggiare la “seconda peggiore inondazione del secolo registrata in Europa”. Il governo ha quindi deciso di inviare “oggi stesso 5 mila soldati dell’esercito che si uniscono ai 3mila già dispiegati, e altri 5mila tra Guardia Civil e forze di polizia“.

Pedro Sanchez
Pedro Sanchez

Il premier spagnolo ha aggiunto che oltre a ricercare i dispersi, la priorità è aggiustare i servizi danneggiati nei municipi. Infatti la Dana ha danneggiato ponti, autostrade, linee elettriche, imprese di distribuzione e altre infrastrutture che non sono state progettate “per sopportate i venti e il volume d’acqua che le ha travolte”.

In questi giorni si è corso contro il tempo lavorando senza sosta per riparare quello che è stato danneggiato, collaborando anche con il settore privato. “Abbiamo fatto passi avanti notevoli, ma resta molto da fare”, ha avvertito Sanchez, sottolineando che è stato ristabilito “il consumo elettrico al 94% dei colpiti” dall’interruzione delle erogazioni “ed è stata recuperata la metà delle 550.000 linee interrotte, con la previsione di recuperare il resto nel fine settimana”.

Ha poi annunciato che presto il Consiglio dei ministri approverà la dichiarazione di zona gravemente colpita per le aree della Regione di Valencia, Castiglia La Mancia, Andalusia e Catalogna, le più colpite dalle alluvioni, e “nominerà una commissione interministeriale per la ricostruzione e il rilancio economico. Inoltre il ministero delle Finanze “autorizzerà il governo della Comunità autonoma di Valencia a effettuare tutte le spese urgenti necessarie”.

Per fronteggiare la grave situazione il premier ha annunciato anche che saranno istituiti 100 posti di lavoro amministrativi alla Delegazione dello Stato a Valencia, la prefettura regionale, per consegnare più velocemente aiuti statali a imprese, autonomi e famiglie. Inoltre il premier ha dichiarato di essere “in contatto con la Commissione Europea, che ha messo a disposizione “il Fondo europeo di solidarietà e altre risorse di aiuti comunitari” e ha ringraziato per “i messaggi di solidarietà ricevuti da tutte le autorità estere”. 

Il messaggio dei sindaci dei comuni più colpiti

Il sindaco di Aldaia, uno dei municipi valenciani più colpiti dalla catastrofe, ha dichiarato che “il paesaggio è desolante: ci sono 10.000 auto ammassate nelle strade, fango ovunque. Abbiamo bisogno di macchine pesanti per sgomberare le vie. Da soli non possiamo farcela”.

Amparo Folgado, la sindaca di Torrent ha spiegato che è rimasto solo un ponte di tutti quelli che aveva il paese e che stanno “lavorando con gli abitanti e i corpi di sicurezza dello Stato per tentare di ristabilire a poco a poco una cosiddetta normalità e aiutare la gente a tornare a casa“. Centinaia di sfollati si trovano nel palasport e la corrente elettrica è stata riattivata solo questa mattina. Ma molte zone restano bloccate a causa di montagne di veicoli e detriti.

La sindaca di Chiva Amparo Fort ha lanciato un appello urgente in un comunicato diffuso sui social: “C’è bisogno di acqua e viveri per rifornire la popolazione perché qui non è ancora arrivata assistenza di nessun genere e non c’è copertura telefonica nel territorio comunale”.

 

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