Le tensioni nelle università americane raggiungono livelli critici mentre le proteste contro la guerra a Gaza divampano tra gli studenti di tutto il paese. Il leader della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, il repubblicano Mike Johnson, ha fatto irruzione nel centro delle polemiche durante una tesa visita alla Columbia University. Nel frattempo, la polizia è intervenuta all’Università del Texas, arrestando decine di persone, incluso un fotografo di una testata locale.
Nervi tesi nelle università americane
Ieri, l’Università del Texas ad Austin è stata teatro di un conflitto tra studenti e forze dell’ordine, con 34 persone arrestate, nel mezzo di crescenti sit-in e accampamenti studenteschi in solidarietà con il popolo palestinese. La polizia ha fatto irruzione tra i manifestanti, con centinaia di agenti che si sono scontrati con gli studenti per allontanarli dal campus. Questo episodio è solo l’ultimo di una serie di proteste che si stanno diffondendo nei campus universitari americani.
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Gli studenti che partecipano alle manifestazioni anti-guerra a Gaza chiedono alle agli atenei di interrompere i legami finanziari con Israele e smettere di investire nelle aziende che sostengono il conflitto. Tuttavia, alcuni studenti ebrei lamentano un’ondata di antisemitismo in crescita nelle proteste. Anche alla Columbia University le forze dell’ordine sono intervenute durante le manifestazioni, portando i manifestanti a chiedere le dimissioni della rettrice dell’università.
Antisemitismo: università e rettori a rischio
Durante una conferenza stampa sulla Columbia University, il leader della Camera Mike Johnson ha criticato aspramente la gestione della situazione da parte degli ufficiali universitari e ha chiesto le dimissioni della rettrice. Ha sottolineato le preoccupazioni sull’antisemitismo e ha respinto la narrativa secondo cui le proteste rientrano nella libertà di espressione. Johnson ha persino ipotizzato la possibilità di chiamare le truppe della Guardia Nazionale per sedare le proteste, una mossa che la governatrice democratica di New York ha prontamente escluso.
Le accuse di antisemitismo sono molto gravi, specie per le università statunitensi che, sulla scia di Harvard, rischiano un improvviso calo di iscritti. Inoltre, in contesti simili, i rettori sono i primi a rischiare di perdere il proprio lavoro: proprio ad Harvard, accuse di antisemitismo all’ex rettrice, Claudine Gay, l’avevano costretta a dimettersi dal suo ruolo dopo appena sei mesi dal suo insediamento.
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