Un problema tecnico al portellone dell’aereo su cui si trovava JD Vance, candidato vicepresidente insieme a Donald Trump, ha costretto il velivolo ad un atterraggio di emergenza all’aeroporto di Milwaukee, negli Usa. Attimi di paura per il repubblicano che si è trovato al centro di una vicenda che avrebbe potuto trasformarsi in una tragedia. Grazie alla prontezza del personale di volo, però, non vi sarebbero stati problemi di alcun tipo per i passeggeri dell’aereo.
Sembrerebbe, infatti, che poco dopo l’atterraggio di emergenza, il Boeing 737 sarebbe ripartito con direzione Cincinnati poiché il guasto al portellone sarebbe stato risolto. A darne notizia è stato il portavoce della campagna elettorale di Vance, Taylor Van Kirk, in un comunicato. Il candidato vicepresidente si trovava sull’aereo insieme a sua moglie, alcuni suoi collaboratori e alcuni giornalisti, tutti diretti a Cincinnati dove Vance vive con la sua famiglia. Il braccio destro di Trump si trovava a Milwaukee poiché aveva partecipato ad un evento della campagna elettorale, presso l’associazione di polizia della città.
Non solo Vance, problemi in volo anche per Trump
La scorsa settimana lo stesso ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è stato protagonista di un guasto aereo. Il candidato repubblicano era in viaggio verso un comizio a bordo di un Boeing 757-200 degli anni ’90 conosciuto come “Trump Force One”. Il velivolo è stato costretto ad un atterraggio di emergenza a Billings, in Montana, a causa di un guasto idraulico. L’aeromobile, che trasportava l’ex presidente degli Stati Uniti, è riuscito ad atterrare senza problemi in un piccolo aerodromo locale, dove è stata portata avanti un’ispezione completa del velivolo.
A seguito delle procedure di sicurezza, per garantire l’incolumità dell’ex presidente, Trump è sceso dall’aereo e si sarebbe fermato a parlare con alcuni presenti, sostenendo di essere contento di trovarsi in Montana, ma evitando di rispondere a domande riguardanti il guasto all’aereo.
