Usa, comizio di Trump a Butler: il ritorno nel luogo dell’attentato

Ritornando nel luogo in cui a luglio rischiò la vita, il tycoon vuole inviare il messaggio che non si arrenderà mai e non si lascerà abbattere da niente e nessuno

Redazione
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A un mese esatto dalle elezioni presidenziali Usa il candidato repubblicano Donald Trump si è recato ieri a Butler, in Pennsylvania, il luogo in cui, poco meno di tre mesi fa, ci fu l’attentato in cui rischiò di perdere la vita. Era il 13 luglio e il mondo veniva scandalizzato dalle immagini dell’ex presidente sanguinante, ma subito reattivo e forte, con il braccio alzato, come per far capire all’attentatore Thomas Crooks e a chiunque lo volesse fuori fai giochi, che non è facile da abbattere e sempre resisterà con forza. Ed è lo stesso messaggio che ha voluto rimandare tornando in quel luogo: lui non si lascerà abbattere da niente e da nessuno.

Trump e il ritorno a Butler

Il tycoon è tornato a Butler per lo sprint finale della sua campagna elettorale. E lo ha fatto insieme a un ospite d’onore, Elon Musk, all’esordio ad un comizio di Trump. Durante il comizio si è presentato anche con il suo vice JD Vance e con parte della sua famiglia (il figlio Eric e la nuora Lara).

L’evento è stato organizzato come tributo alle vittime dell’attentato di luglio, da cui lui, il vero obiettivo, riuscì a uscirne indenne, con solo un orecchio ferito, mentre morì una persona e ne rimasero ferite diverse. La sicurezza questa volta è stata rafforzata, per evitare ulteriori incidenti: il Secret Service e la polizia locale hanno adottato un protocollo più rigido di sicurezza.

Dall’attentato di luglio sono cambiate molte cose per Trump, in primis l’avversario politico. Infatti il democratico Joe Biden si è tirato indietro, lasciando il posto a Kamala Harris. E se prima il repubblicano sembrava potesse battere con facilità l’attuale presidente, soprattutto dopo l’attentato, con la nuova avversaria le cose non sembrano più così facili. Ad oggi, infatti, i candidati si trovano testa a testa nei sondaggi e la previsione su chi vincerà a novembre è molto difficile. Harris e Trump si stanno dando battaglia negli Stati in bilico e per la conquista degli indecisi e degli indipendenti.

La situazione dei democratici

Nonostante i democratici abbiano ritrovato la speranza con Harris, si mostrano cauti, temendo il ripetersi della storia del 2016, quando Hillary Clinton sembrava avere la vittoria in tasca, ma fu Trump a diventare il nuovo presidente degli Usa. A preoccupare i democratici è soprattutto l’impatto delle tensioni in Medio Oriente sul voto degli arabo-americani e dei musulmani, che criticano l’amministrazione per il sostegno a Israele.

In questa ottica, nelle ultime ore Harris ha incontrato i leader delle loro comunità in Michigan per cercare di riallacciare il dialogo e presentandosi come l’alternativa migliore. Per le ultime settimane di campagna la vicepresidente intende usare tutte le armi a sua disposizione, incluso Barack Obama. Infatti l’ex presidente inizierà giovedì prossimo un tour di 27 giorni che lo porterà negli stati in bilico per convincere gli indecisi a votare Harris.

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