Ue, l’aborto entrerà nella Carta dei diritti fondamentali

La decisione dell'Europarlamento, sostenuta da S&D, Renew, Verdi e Sinistra è stata duramente criticata dal Gruppo dei Conservatori e Riformisti europei e da Pro Vita & Famiglia Onlus. Il Partito popolare europeo si è invece spaccato tra una maggioranza contraria e circa 40 eurodeputati che hanno votato a favore

Redazione
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Il Parlamento Ue ha deciso: l’aborto sarà aggiunto alla Carta dei diritti fondamentali dell’Ue. La proposta ha ricevuto 336 voti favorevoli, 163 contrari e 39 astensioni. L’articolo 3 della Carta sarà quindi modificato, con l’aggiunta della dicitura: “Ognuno ha il diritto all’autonomia decisionale sul proprio corpo, all’accesso libero, informato, completo e universale alla salute sessuale e riproduttiva e a tutti i servizi sanitari correlati senza discriminazioni, compreso l’accesso all’aborto sicuro e legale“.

Una decisione epocale, che segue di qualche settimana quella della Francia, che ha svolto il ruolo di apripista modificando per prima la propria Costituzione. Il testo votato in Aula, chiede agli Stati membri di depenalizzare completamente l’aborto in linea con le linee guida dell’Oms del 2022 e invita stati come Polonia e Malta ad abrogare le loro leggi che ne limitano l’accesso.

Nel testo viene anche chiesto che le procedure abortive diventino parte obbligatoria del curriculum di medici ed infermieri e prevedono la possibilità di fare ricorso alla clausola dell’obiezione di coscienza anche nelle situazioni in cui un ritardo potrebbe mettere in pericolo la vita della paziente.

Ue, Ecr contrario alla votazione, Ppe spaccato a metà

Il voto espresso oggi dalla Plenaria del Parlamento Europeo sulla proposta di risoluzione, sostenuta solo da S&D, Renew, Verdi e Sinistra, è un indicatore inquietante di quale progetto sociale abbiano in mente le sinistre per il futuro dell’Europa” hanno dichiarato il copresidente del gruppo Conservatori e Riformisti europei (Ecr) al Parlamento europeo Nicola Procaccini, il capodelegazione di Fratelli d’Italia a Bruxelles, Carlo Fidanza, e l’eurodeputato di FdI Vincenzo Sofo, componente della commissione Libe.

Da Fratelli d’Italia hanno invece fatto sapere che la mozione presentata da Ecr, che respingeva la modifica della Carta, è stata bocciata dall’Aula. “Tali discussioni vanno oltre le competenze europee – hanno spiegato dal partito – Questa risoluzione ha un approccio ideologico e pericoloso, non solo contro il diritto alla vita, ma anche contro i Trattati europei, che attribuiscono questi temi alla competenza esclusiva di ogni Stato membro. Spetta infatti ai cittadini di ogni Nazione, scegliendo con il voto i propri Governi e parlamenti, esprimersi sui temi etici. Noi saremo sempre i garanti di questo principio“.

Alessandra Mussolini
Alessandra Mussolini (FI)

Gli eurodeputati del Partito popolare europeo (Ppe) si sono invece divisi sulla questione. La maggioranza del partito ha votato contro, ma una delegazione di circa 40 eurodeputati, principalmente nordeuropei, si è espressa a favore della modifica della Carta dei diritti fondamentali dell’uomo. Gli eurodeputati di Pd, Verdi, liberali e M5S si sono espressi a favore, mentre Forza Italia si è spaccata: Lucia Vuolo e Alessandra Mussolini hanno votato a sostegno del testo, a differenza di Lara Comi, Salvatore De Meo e Lucia Zambelli, tutte contrarie.

La reazione di Pro Vita & Famiglia Onlus

Oggi è un giorno tragico per la storia dell’Europa e per i suoi valori fondanti – ha dichiarato in una nota Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia OnlusL’uccisione di una vita umana nel grembo materno viene solennemente promossa dall’attuale maggioranza dell’Europarlamento come un ‘diritto fondamentale’ e un ‘valore comune’ da incentivare. Bisogna ricordare che la risoluzione approvata ha valore solo politico e non ha nessuna conseguenza giuridica vincolante per gli Stati membri, anche perché l’aborto non è un tema di competenza europea ma nazionale“.

Il portavoce ha poi evidenziato come la onlus si impegnerà affinché “la decisione sia ribaltata dal nuovo Parlamento Europeo che si formerà dopo le elezioni dell’8 e 9 giugno“, per poi chiedere all’Italia di opporsi fermamente in tutte le sedi all’obiettivo di questa risoluzione, e di respingere la deriva ideologica totalitaria che giunge dall’Unione Europea in tema di vita“.

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Simona Baldassarre (Lega)

Della stessa opinione anche Simona Baldassarre, Responsabile del Dipartimento Famiglia della Lega. “Esprimo sconcerto per l’approvazione da parte del Parlamento Europeo della Risoluzione per l’inclusione delle pratiche abortive nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea. La Risoluzione interferisce con la competenza esclusiva degli Stati membri in materia, definendo quest’ultimo come un diritto fondamentale“.

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