In un’intervista a Fox News, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rivelato di aver ricevuto rassicurazioni “molto dirette” da Donald Trump riguardo al sostegno dell’ex presidente statunitense all’Ucraina, qualora venisse rieletto alla Casa Bianca. Zelensky ha affermato: “Non so cosa accadrà dopo le elezioni e chi sarà il presidente… Ma ho ricevuto da Donald Trump informazioni molto dirette che sarà dalla nostra parte, che sosterrà l’Ucraina” nella guerra contro la Russia.
Nel frattempo, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha nuovamente accusato la Cina di fornire supporto alla “macchina da guerra russa” in Ucraina, durante un incontro con il ministro degli Esteri cinese Wang Yi. Questa dichiarazione sottolinea le preoccupazioni degli Stati Uniti riguardo al ruolo di Pechino nel conflitto ucraino. Sul campo, il Ministero della Difesa russo ha riferito, tramite l’agenzia Tass, che i sistemi di difesa aerea russi hanno abbattuto 125 droni ucraini in sette diverse regioni russe, oltre che sul mare d’Azov. Le regioni colpite includono Volgograd, Belgorod, Voronezh, Rostov, Bryansk, Kursk e Krasnodar.
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Ucraina: l’incontro con Trump
“Un segnale positivo“, con queste parole Donald Trump ha descritto il primo incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo il 2019. Cinque lunghi anni di lontananza e di accuse lanciate a distanza, che si sono conclusi con un vertice amichevole in cui i due politici hanno tentato di trovare punti in comune che li mettessero d’accordo sul conflitto russo-ucraino. L’occasione è stata garantita dall’Assemblea generale della Nazioni Unite, dove entrambi erano presenti. Solo l’insistenza del leader ucraino ha però permesso l’incontro, visto l’interesse di Zelensky nel presentare al candidato repubblicano il suo “victory plan“.
Il leader di Kiev è infatti convinto di aver individuato la strategia che permetterà all’Ucraina di vincere la guerra contro la Russia, liberare il suo territorio dalle truppe di Mosca e soprattutto giungere ad una pace giusta, che non sia solo un compromesso o una resa incondizionata. Affinché questo piano possa vedere la luce, però, è più che necessario il supporto degli Stati Uniti d’America, Paese che si avvicina alle elezioni presidenziali. Kamala Harris e Donald Trump si contendono la Casa Bianca e Zelensky dunque deve portare avanti il lavoro, così che al momento dell’elezioni, il vincitore sia già al corrente delle sue iniziative.
Joe Biden e Kamala Harris hanno già preso visione del piano e ieri è stato il turno di Donald Trump, ben più restio ad ascoltare le idee di Volodymyr Zelensky. Solo qualche settimana fa, il candidato presidente aveva definito il leader ucraino “uno dei più grandi venditori della storia“, sottolineando come questo riuscisse sempre a lasciare gli Stati Uniti più ricco di quando vi fosse atterrato. L’ex presidente Usa ha sempre precisato di voler adottare un approccio diverso nei confronti della guerra in Ucraina, prediligendo l’economia americana rispetto a quella di Kiev.
Trump: “Io ho le mie idee, Zelensky ha le sue“
Volodymyr Zelensky ha dichiarato che l’ex presidente Trump condivide con lui la volontà di porre fine al conflitto con la Russia, anche se i loro approcci possono sembrare ben diversi tra loro. “Io ho le mie idee, il presidente Zelensky ha le sue” ha infatti sottolineato il Tycoon, sostenendo che al momento sia troppo presto per esporsi sulle possibili vie da seguire per portare ad un cessate il fuoco. Trump sembrerebbe non volersi sbilanciare troppo, né lasciare intendere qualcosa che poi potrebbe non realizzarsi.
“Ho buoni rapporti anche con Putin” sottolinea infatti quando si tratta di costruire intese e nuove alleanze. Secondo Trump, infatti, anche il leader ucraino dovrebbe impegnarsi maggiormente per cercare di costruire una coalizione con il partito repubblicano, nella speranza che questo continui a sostenerlo militarmente ed economicamente per tutto il periodo del conflitto. L’Ucraina è al momento uno dei temi chiave della campagna elettorale, insieme alla guerra in Medio Oriente; questo potrebbe aver convinto Trump ad accogliere le richieste di Zelensky per un incontro.
Il candidato repubblicano è rimasto infatti piuttosto vago sulle soluzioni che avrebbe ideato per il conflitto. Da mesi, ormai, il miliardario sostiene che il conflitto russo-ucraino sia colpa solamente della cattiva amministrazione Biden, che ha permesso ad una superpotenza di invadere un’altra Nazione, portando avanti le offensive per quasi tre anni. Trump ha quindi più volte promesso di porre fine al conflitto, anche in tempi piuttosto brevi, senza rilasciare però dettagli sull’esecuzione dei suoi piani. Anche ieri, quindi, il tycoon si è mostrato piuttosto moderato e spesso anche evasivo nelle sue risposte.
Zelensky: “Questa guerra non doveva iniziare“
Il presidente ucraino, nel corso del suo intervento, ha chiarito che al momento la priorità è quella di “fare pressione affinché Putin fermi la guerra“. Zelensky ha quindi sottolineato come ad oggi la Russia si trovi su un territorio non di sua appartenenza, nel pieno di una vera e propria invasione. “L’Ucraina vuole una pace giusta” ha tuonato il leader di Kiev, sottolineando che il suo Paese non accetterà una resa che preveda il mancato rispetto della sua integrità territoriale.
“È importante per noi avere un contatto personale e capirci al 100%” ha sottolineato Zelensky rivolgendosi a Trump e chiarendo che le intenzioni di Kiev sono quelle di instaurare un rapporto proficuo con chiunque dal prossimo anno occuperà la Casa Bianca. Il Victory plan per il momento non è stat0 ancora rivelato, ma resta da capire in che modo sarà recepito o applicato dal prossimo presidente degli Stati Uniti d’America.
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